La Corea del Nord ha inaugurato un nuovo resort di lusso sulla costa orientale, trasformando l’apertura in un evento mediatico che ha visto protagonista non solo Kim Jong Un, ma anche sua figlia, Kim Ju Ae, sempre più presente nelle apparizioni pubbliche del leader. Le immagini diffuse dai media statali mostrano il leader e l’erede designata mentre visitano camere, piscine e centri benessere, con Kim impegnato persino a “testare” la morbidezza dei materassi, in una scena che ha fatto rapidamente il giro del mondo. Il complesso, situato nell’area turistica di Wonsan-Kalma, è presentato come un tassello chiave della strategia del regime per rilanciare il turismo interno e, in prospettiva, attirare visitatori stranieri. La struttura comprende hotel a cinque stelle, spiagge private, parchi acquatici e aree ricreative moderne, in un contesto che la propaganda descrive come simbolo della “nuova Corea del Nord” pronta ad aprirsi al mondo. Secondo i media statali, il resort potrebbe accogliere fino a 20.000 persone all’anno, anche se per ora l’accesso resta limitato ai cittadini nordcoreani e, potenzialmente, a pochi partner internazionali come la Russia. L’inaugurazione arriva dopo anni di lavori e ritardi dovuti alle sanzioni internazionali e alla pandemia. Il regime ha accompagnato l’apertura con un video celebrativo che mostra turisti locali impegnati in attività sportive, giochi in realtà aumentata e intrattenimento in 4D, in un contesto che contrasta nettamente con la crisi economica che affligge il Paese. La presenza di Kim Ju Ae, sempre più frequente e sempre più centrale, appare come un messaggio politico oltre che propagandistico: un modo per consolidare l’immagine di una successione dinastica già in corso. E mentre il resort si prepara ad accogliere i primi ospiti, resta aperta la domanda su quanto questa vetrina scintillante rifletta davvero la realtà di un Paese ancora isolato e segnato da profonde difficoltà interne.



