Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, le massime istituzioni del Paese lanciano un appello forte e inequivocabile. Dal Quirinale a Palazzo Chigi, il messaggio è unanime: la violenza di genere rimane una ferita aperta per l’Italia e per il mondo, un fenomeno che si radica ovunque, nelle case, nei luoghi di lavoro, negli spazi pubblici e anche nella dimensione digitale. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella denuncia la persistenza di una cultura che frena la piena parità tra uomini e donne: “In ogni ambito della vita sociale e privata, nelle case, nei luoghi di lavoro e negli spazi urbani, il principio della parità tarda ad affermarsi, limitando l’autonomia femminile, compromettendo la sicurezza delle donne, impoverendo il progresso della società”, afferma in una nota.
Il Capo dello Stato richiama anche i drammatici scenari internazionali, ricordando come nei teatri di guerra “la violenza contro le donne venga utilizzata come strumento di intimidazione e oppressione”.
Nuove forme di sopraffazione
Mattarella punta poi l’attenzione sulle nuove forme di sopraffazione abilitate dal digitale:
“Oggi assistiamo al dilagare di forme di violenza consentite dalla dimensione digitale, amplificate dalle dinamiche dei social network, con effetti tutt’altro che virtuali: umiliazioni, ricatti, coercizioni che portano, nei casi più gravi, ad aggressioni fisiche e femminicidi”. Non meno importante, sottolinea il Presidente, è la responsabilità del linguaggio: “In questo contesto, affatto indifferente è l’uso del linguaggio quando alimenta stereotipi, pretende di giustificare relazioni di dominio e comportamenti inaccettabili. Parità significa, prima di tutto, educazione al linguaggio del rispetto”.
Nel 65° anniversario dell’assassinio delle sorelle Mirabal, simbolo della lotta alla dittatura e diventate emblema della resistenza femminile, Mattarella ricorda che “la loro scelta di opporsi continua a ispirare intere generazioni”, ribadendo che “libertà e protagonismo delle donne sono conquiste collettive da difendere e consolidare ogni giorno”.
“Fenomeno intollerabile”
Anche il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni interviene con un messaggio pubblicato su X:
“La violenza sulle donne è un atto contro la libertà. Di tutti. Un fenomeno intollerabile, che continua a colpire e che va combattuto senza sosta”. Il Premier rivendica le misure adottate negli ultimi anni: il rafforzamento del “codice rosso”, l’inasprimento delle pene, il potenziamento delle misure di prevenzione, il raddoppio dei fondi per i centri antiviolenza e le case rifugio, la stabilizzazione del reddito di libertà e le campagne dedicate, come la promozione del numero 1522.
Meloni parla di “passi avanti concreti”, ma ammonisce: “Non ci fermiamo qui. Dobbiamo continuare a fare, ogni giorno, molto di più. Per proteggere, per prevenire, per sostenere. Per costruire un’Italia in cui nessuna donna debba più sentirsi sola, minacciata o non creduta”. Il suo messaggio si chiude con un richiamo alle responsabilità istituzionali e collettive: “La libertà e la dignità delle donne sono un dovere dello Stato e una responsabilità di tutti”.



