Il gruppo Sella ha annunciato con “profondo dolore” la scomparsa di Maurizio Sella, venuto a mancare nella tarda serata di ieri all’età di 83 anni a causa di una malattia che si è improvvisamente aggravata. L’imprenditore, Cavaliere del Lavoro e uno dei protagonisti della trasformazione del settore bancario italiano, ha dedicato quasi sessant’anni alla guida e allo sviluppo dell’azienda di famiglia. “Fino all’ultimo momento, anche in questi giorni di sofferenza fisica, ha dedicato ogni singolo istante a lavorare per l’azienda e per la famiglia”, ha dichiarato il CEO Pietro Sella, ricordando il ruolo decisivo dello zio nella crescita del gruppo: “Ci lascia colui a cui dobbiamo il successo del Gruppo e un grande esempio di dedizione, saggezza, lungimiranza e imprenditorialità”.
Maurizio Sella lascia un’eredità morale profonda, fatta di fiducia, integrità e visione del futuro, valori che lo hanno accompagnato in tutta la sua carriera.
Dalla gavetta alla guida del gruppo
Laureato in Economia e Commercio all’Università di Torino nel 1966, Sella entra subito in Banca Sella, fondata nel 1886 dal suo antenato Gaudenzio Sella. Come da tradizione familiare, inizia dalla base, lavorando allo sportello e percorrendo ogni gradino della carriera. Egli stesso raccontava di essere cresciuto respirando valori come “intraprendenza, etica del lavoro, onestà, dedizione all’impresa di famiglia e amore per il cliente che ci dà il pane”.
Dal 1974 al 2002 ricopre il ruolo di Amministratore Delegato e Direttore Generale, guidando l’istituto nella crescita nazionale e nell’innovazione tecnologica e organizzativa. Dal 2000 a maggio 2024 è presidente di Banca Sella Holding, capogruppo del gruppo Sella, e presidente di Banca Patrimoni Sella & C..
Un protagonista del settore bancario
A lui si deve anche la nascita, nel 1989, della holding di famiglia Maurizio Sella SAA, pensata per garantire una governance solida. Il suo impegno è stato riconosciuto con importanti onorificenze: Cavaliere del Lavoro nel 1991, Cavaliere di Gran Croce nel 2018.
Dal 1990 al 2006 è stato presidente dell’ABI, guidando l’associazione durante la stagione delle privatizzazioni e del passaggio all’euro. È stato inoltre presidente della Federazione Bancaria Europea (1998-2004) e, nel corso della sua carriera, ha ricoperto ruoli chiave nei principali organismi europei legati ai sistemi di pagamento e alla governance bancaria. Molto attivo anche nel mondo delle imprese, ha presieduto Aidaf, Assonime, il Groupement Européen de Banques, e ha partecipato ai lavori della Trilateral Commission, del Consiglio per le relazioni Italia–Stati Uniti e di numerose fondazioni culturali.
Dal 2019 era presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro.
Il ricordo di Patuelli
Il Presidente dell’Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli, ha espresso “grande commozione” per la scomparsa di Sella: “Priva il mondo bancario di uno dei più prestigiosi punti di riferimento. Ha sempre dimostrato grandi doti culturali, etiche, professionali, innovative, con elevati principi di libertà e solidarietà sociale”.
L’Abi, ha aggiunto Patuelli, “lo ricorderà adeguatamente”.



