Il Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta è intervenuto ieri alla Scuola di Polizia Economico-Finanziaria. E qui ha colto l’occasione per fare il punto soprattutto sulla situazione dei pagamenti digitali grazie ai quali, ha tenuto a precisare, c’è stato un aumento del gettito fiscale. In soldoni ha spiegato che la diffusione degli strumenti elettronici, accelerata dalla pandemia, “ha contribuito a rafforzare la base imponibile e la tracciabilità delle transazioni”. E ha aggiunto che “ogni punto percentuale in più della quota di spesa digitale sul totale delle transazioni genera quasi mezzo punto di gettito Iva aggiuntivo”, indicando la digitalizzazione come elemento strutturale di contrasto all’evasione. Il Governatore ha ricordato che in Italia l’economia irregolare “resta un fenomeno esteso che ostacola la crescita e intacca i principi di equità”. Secondo i dati richiamati, nel 2023 l’economia non osservata valeva 218 miliardi di euro, pari al 10% del Pil. Quasi la metà di questo valore è localizzata nel Nord, circa un terzo nel Mezzogiorno. Se rapportata al valore aggiunto delle singole aree, l’incidenza è inferiore al 10% al Nord e superiore al 16% nel Mezzogiorno. “Il lavoro sommerso alimenta lo sfruttamento e penalizza le fasce più vulnerabili”, ha detto Panetta, rilevando che molte persone sono costrette ad accettare condizioni di lavoro prive di tutele.
L’azione delle mafie

Il governatore ha collegato l’azione delle mafie ai ritardi economici di vari territori: “I territori dove la criminalità organizzata è più radicata registrano ritardi nello sviluppo, un livello di occupazione più basso e un minore dinamismo imprenditoriale”. Nel medio e lungo periodo la perdita stimata di prodotto pro capite è pari al 16%. Per Panetta, combattere l’economia irregolare significa “rafforzare la credibilità delle istituzioni, difendere la dignità del lavoro e tutelare la libertà d’impresa”. Ha aggiunto che “contrastarla non è solo un recupero di risorse, ma un investimento nella capacità dell’Italia di crescere in modo duraturo”. Nel suo intervento all’inaugurazione dell’anno di studi 2025-2026 della Guardia di Finanza, Panetta ha illustrato i principali progressi ottenuti dalla Pubblica amministrazione grazie alla digitalizzazione: “La dichiarazione precompilata, la registrazione telematica dei contratti, i servizi di assistenza online e la digitalizzazione delle procedure di accertamento hanno reso più semplice il rispetto degli obblighi fiscali e il processo di riscossione delle imposte”, ha detto. Il governatore ha definito “un passo decisivo” l’introduzione della fatturazione elettronica e della trasmissione telematica dei corrispettivi. Grazie alla disponibilità dei dati in tempo reale, Panetta ha ricordato che “circa due terzi dell’aumento del gettito Iva nel 2019 (primo anno di applicazione) è attribuibile alla fatturazione elettronica”.
Sistemi informatici

Panetta ha sottolineato che la digitalizzazione degli incentivi fiscali, in particolare quelli per innovazione ed edilizia, ha migliorato l’assistenza ai contribuenti e la prevenzione delle frodi, contrastando l’uso indebito dei crediti. Sono in corso progetti per integrare i sistemi informatici delle agenzie fiscali con quelli di altre amministrazioni, con l’obiettivo di facilitare l’interazione con cittadini e imprese. “Altre iniziative utilizzano l’intelligenza artificiale per potenziare l’analisi e la prevenzione di comportamenti non conformi”, ha affermato Panetta, aggiungendo che la manovra di bilancio prosegue nella direzione dell’uso automatizzato delle banche dati.
Secondo il Governatore negli ultimi dieci anni sono stati compiuti progressi significativi: “Dal 2011 l’incidenza dell’economia non osservata sul Pil è diminuita di 2 punti percentuali. La quota dei lavoratori irregolari è scesa al 10% e l’evasione fiscale si è ridotta di quasi un terzo”. Panetta ha ribadito la necessità di procedere con continuità: “Per contrastare i fattori che alimentano l’economia irregolare dobbiamo proseguire con determinazione sulla via delle riforme. Non vi sono scorciatoie: serve perseveranza, coerenza e collaborazione tra le istituzioni”.
Vigilanza finanziaria
Panetta ha illustrato anche l’attività di vigilanza finanziaria: “La Banca d’Italia vigila su circa 1.100 intermediari”, ha spiegato. Nel 2024 sono state condotte 600 azioni di vigilanza conoscitiva e correttiva e 43 accertamenti ispettivi. L’Unità di informazione finanziaria, operativa all’interno della Banca d’Italia con autonomia, ha ricevuto 370 richieste di collaborazione e ha trasmesso 3.000 segnalazioni di operazioni sospette alle procure. Il governatore ha ricordato la collaborazione continua tra Banca d’Italia e Guardia di Finanza in materia di vigilanza, antiriciclaggio e contrasto al finanziamento del terrorismo. Il Governatore ha concluso affermando che il rafforzamento della legalità economica è una condizione essenziale per lo sviluppo del Paese e ha invitato a consolidare il percorso avviato.



