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Criminalità in ripresa: nel 2024 oltre 2,3 milioni di reati. Milano, Roma e Firenze in testa

In aumento dell’1,7% le denunce all’autorità giudiziaria. Crescono furti, rapine e violenze sessuali. Quasi la metà dei delitti concentrata nelle 14 città metropolitane
martedì, 4 Novembre 2025
2 minuti di lettura

Tornano a crescere i reati in Italia. Nel 2024 i delitti denunciati all’autorità giudiziaria dalle forze di Polizia sono stati 2,38 milioni, con un aumento dell’1,7% rispetto al 2023 e del 3,4% rispetto al 2019. È quanto emerge dai dati della banca dati interforze del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, forniti in esclusiva al ‘Sole 24 Ore del lunedì’. La tendenza conferma la risalita post-pandemia della criminalità, dopo il calo registrato durante gli anni di restrizioni. Ma i numeri restano lontani dai livelli di dieci anni fa, con un -15% rispetto al 2014, segno che la pressione complessiva dei reati sul territorio è ancora inferiore rispetto al picco di un decennio fa.

L’ascesa della micro-criminalità di strada

L’aumento riguarda soprattutto la micro-criminalità di strada, che torna a incidere in modo significativo nelle statistiche nazionali. Nel 2024 i furti hanno rappresentato il 44% delle denunce complessive, con un incremento del 3% su base annua. Tra le tipologie di furto, spiccano i furti in abitazione (+4,9%), i furti di autovetture (+2,3%), i furti con strappo (+1,7%) e i furti con destrezza (+0,6%). A crescere in modo più marcato sono anche i delitti di strada, con le rapine in aumento dell’1,8%, i reati legati agli stupefacenti del 3,9% e le violenze sessuali, in forte crescita del 7,5%. Salgono inoltre le lesioni dolose (+5,8%) e i danneggiamenti (+1,6%).

In controtendenza, invece, alcune tipologie di reato in calo netto: il contrabbando (-38%), gli incendi (-5,3%) e le truffe informatiche (-6,5%), che nel 2024 invertono la rotta rispetto agli anni precedenti segnati dalla diffusione delle tecnologie digitali. Nel complesso, nello stesso anno, sono state denunciate o arrestate 828.714 persone, un dato in aumento del 4% rispetto al 2023, ma ancora inferiore del 3% rispetto al 2019.

Le città metropolitane al centro della mappa del crimine

L’analisi geografica del fenomeno mette in evidenza una crescente concentrazione dei reati nelle grandi aree urbane. Le città metropolitane registrano un peso sempre maggiore sul totale nazionale degli illeciti. Milano, Roma e Firenze si collocano ai primi tre posti dell’Indice della Criminalità del Sole 24 Ore, che misura il numero di denunce ogni 100mila abitanti. Nelle tre città si concentra il 23,5% dei reati rilevati in tutta Italia, pari a quasi un quarto del totale. Seguono Bologna, Rimini e Torino, dove, come sottolineano i dati, il numero delle denunce è alimentato anche dal flusso quotidiano di city users e turisti.

Nel 2024 quasi la metà dei crimini (47,9%) è stata rilevata nelle 14 città metropolitane, un’incidenza in netto aumento rispetto al passato. Tra il 2009 e il 2019, la media era infatti stabilmente intorno al 44%. Ora, sette delle quattordici aree metropolitane figurano nella top ten dei territori con più delitti denunciati all’autorità giudiziaria ogni 100mila abitanti.

Il primato delle grandi città

L’incidenza più elevata di reati si conferma dunque nelle metropoli. In particolare, a Milano e Roma si registra un reato su cinque rilevato in tutto il Paese. Sul podio, insieme a Firenze, queste città concentrano una quota significativa della micro-criminalità nazionale. Tra le prime dieci province italiane per numero di reati in rapporto alla popolazione compaiono anche Bologna, Torino, Venezia e Genova, territori caratterizzati da alta densità abitativa e da un costante movimento di persone.

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