“All’indomani della Festa della Repubblica e in un contesto socio-economico aggravato pesantemente dall’emergenza Covid, vogliamo con forza sottolineare che il lavoro che vale è quello che i nostri padri costituenti hanno posto a fondamento della nostra democrazia e della nostra Repubblica, un lavoro capace di dare senso non solo alla persona ma a tutta la comunità. Un lavoro che dia tutele e garanzie, che sia dignitoso, che diventi motore di sviluppo, la via maestra per combattere le povertà, la cultura dello scarto, le diseguaglianze e lo sfilacciamento sociale. Un lavoro che consenta ai giovani di fare progetti stabili, che sia un’esperienza centrale di crescita, di espressività, di relazionalità e di definizione della propria identità”. È quanto ha dichiarato Lidia Borzì, presidente delle ACLI di Roma e provincia, nel corso del web talk dal titolo “Il lavoro che vale”, realizzato in occasione dell’avvio del “Cantiere generiamo lavORO”, il percorso formativo di avvicinamento al mondo del lavoro per i giovani dai 18 ai 30 anni.
Da una ricerca condotta dalle ACLI di Roma nel 2019 su un campione di 1000 giovani romani e’ infatti emerso che solo il 22,6% è completamente indipendente dalla famiglia di origine dal punto di vista economico. Invece, il 39,2% dei giovani romani ne dipende totalmente e il 38,2% si dichiara solo parzialmente indipendente.
Anche tra chi ha un lavoro full-time c’è una percentuale (42,8%) che si dichiara comunque semi-dipendente economicamente. “Sono dati – ha aggiunto Borzì – preoccupanti che, dopo l’emergenza Covid-19, possono solo peggiorare. È assolutamente necessario, quindi, saper trasformare questa crisi in un’opportunità, e il Cantiere Generiamo lavORO punta proprio a questo, coniugando una visione alta del lavoro a strumenti concreti per valorizzare attitudini e talenti e dare quella marcia in più per entrare nel mondo del lavoro e restarci”.
“Il Cantiere – conclude Borzì – può quindi rappresentare un primo passo per una vera e propria “Alleanza per il lavoro dignitoso”, che caldeggiamo fortemente, un Patto nel segno della sussidiarietà circolare, tra tutti i soggetti interessati a contrastare la disoccupazione, l’inoccupazione, il lavoro nero e le forme di precariato, per mettere in cima a tutte le priorità il lavoro dignitoso quale pilastro fondamentale per la crescita integrale e la tutela della dignità della persona e di tutta la comunità. Allora, il lavoro che vale deve essere un impegno di tutti per costruire nel presente il futuro di una generazione che ha diritto al suo per sempre”. (Italpress)