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Mattarella tra sport e istituzioni: festa per il volley, richiamo al Parlamento sulla legge di San Francesco

Al Quirinale l’abbraccio alle nazionali campioni del mondo: “Avete emozionato l’Italia”. Prima la firma sulla nuova festività e la lettera alle Camere: “Serve chiarezza normativa, il testo presenta criticità e sovrapposizioni con Santa Caterina”
giovedì, 9 Ottobre 2025
2 minuti di lettura

È stato un pomeriggio ricco di emozioni quello di ieri al Quirinale per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha accolto le nazionali di pallavolo femminile e maschile, fresche vincitrici dei rispettivi Campionati del Mondo. “Bentornate e bentornati, siete stati formidabili”, ha detto il Capo dello Stato rivolgendosi agli atleti azzurri, visibilmente commossi. “Avete emozionato milioni di italiani e spinto tante bambine e bambini a dedicarsi alla pallavolo e più in generale allo sport. Questo è un grande contributo per la vita del nostro Paese”.

Il Presidente Sergio Mattarella con le nazionali di pallavolo femminile e maschile, vincitrici dei rispettivi Campionati del mondo
Il Presidente Sergio Mattarella con le nazionali di pallavolo femminile e maschile, vincitrici dei rispettivi Campionati del mondo

Mattarella ha ricordato anche i sacrifici che accompagnano i successi sportivi: “Rinunce, pressioni, affetti distanti: tutto questo è parte della vostra dedizione. Ma la passione è ciò che rende possibili i trionfi. L’Italia vi è riconoscente”.

La firma sulla legge

Sempre ieri il Presidente ha promulgato la legge che istituisce la festa nazionale di San Francesco d’Assisi, approvata dalla Camera dei Deputati il 23 settembre e dal Senato il 1° ottobre. Con la firma, il 4 ottobre diventa ufficialmente giorno festivo nazionale, dedicato al patrono d’Italia e ai valori di pace, fratellanza, solidarietà e tutela dell’ambiente. Contestualmente il Presidente ha inviato una lettera ai Presidenti delle Camere, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, nella quale segnala “aspetti critici” del testo approvato, invitando il Parlamento a intervenire con urgenza per correggere sovrapposizioni e ambiguità normative.

Il problema nasce dal fatto che la nuova legge si sovrappone alla normativa già in vigore: la legge n.132 del 1958, che stabiliva il 4 ottobre come “solennità civile” in onore di Santa Caterina da Siena, anch’essa patrona d’Italia. Con la riforma, il riferimento a San Francesco è stato espunto da quella legge, ma la ricorrenza dedicata a Santa Caterina è rimasta invariata.

Il risultato è un doppio inquadramento normativo per la stessa data: da un lato la festività nazionale per San Francesco, con effetti concreti su lavoro, scuola e atti giuridici; dall’altro la solennità civile per Santa Caterina, con valore simbolico e celebrativo.

“La medesima giornata non può essere qualificata, al contempo, sia festività nazionale sia solennità civile, anche perché da tali qualificazioni il nostro ordinamento fa discendere effetti diversi”, ha scritto Mattarella nella sua lettera che ha così proseguito: “Va operata una scelta in tal senso, verosimilmente abrogando la previsione di solennità civile, meno rilevante, e chiarendo se fare riferimento esclusivamente a San Francesco o anche a Santa Caterina”.

Il nodo delle scuole e delle celebrazioni

La sovrapposizione crea anche problemi pratici: fino a oggi le scuole potevano organizzare il 4 ottobre attività didattiche dedicate ai valori rappresentati dai due patroni. Con la trasformazione in giornata festiva, queste iniziative non potranno più svolgersi regolarmente, rendendo necessario un coordinamento per non disperdere l’aspetto educativo della ricorrenza.

La nuova legge estende inoltre la possibilità di promuovere iniziative legate a San Francesco alle pubbliche amministrazioni, agli enti del terzo settore e alle istituzioni nazionali e locali. Ma senza una cornice normativa coerente, il rischio è di moltiplicare eventi e celebrazioni scoordinate, con ricadute anche organizzative e finanziarie.

Il richiamo del Colle

Mattarella ha quindi firmato la legge “in considerazione del significato del provvedimento” e perché i rilievi non toccano la Costituzione, ma ha invitato il Parlamento ad agire rapidamente per armonizzare le due normative. “Appare evidente come la normativa che disciplina le due ricorrenze richieda interventi correttivi volti a coordinare tra loro i due testi”, ha scritto. “Non posso non sottolineare l’esigenza che i testi legislativi presentino contenuti chiari e inequivoci”.

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