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Tbilisi sotto gli idranti: la polizia disperde i manifestanti davanti al palazzo presidenziale

domenica, 5 Ottobre 2025
1 minuto di lettura

Tensione altissima a Tbilisi, capitale della Georgia, dove migliaia di manifestanti si sono radunati davanti al palazzo presidenziale per protestare contro il governo filorusso guidato da Irakli Kobakhidze. La polizia ha risposto con idranti, spray urticanti e cariche, nel tentativo di contenere una folla sempre più determinata a denunciare le derive autoritarie del partito al potere, Sogno Georgiano. La protesta, convocata nel giorno delle elezioni municipali, ha visto la partecipazione di attivisti, oppositori politici e semplici cittadini, molti dei quali sventolavano bandiere georgiane ed europee. Secondo testimoni oculari, alcuni manifestanti hanno cercato di forzare le barriere di sicurezza attorno alla residenza presidenziale, mentre altri costruivano barricate nelle vie adiacenti. Le forze speciali hanno reagito con l’uso di cannoni ad acqua, provocando momenti di panico e diversi feriti. Il governo ha parlato di “tentativi di destabilizzazione” e ha promesso una risposta “ferma e proporzionata”. L’opposizione, invece, accusa Kobakhidze di voler soffocare la democrazia e avvicinare il Paese alla sfera d’influenza russa. Da mesi, la Georgia è attraversata da proteste contro la controversa legge sugli “agenti stranieri”, considerata una copia della normativa russa che limita l’attività delle ONG e dei media indipendenti. La giornata di sabato, che avrebbe dovuto essere un test elettorale locale, si è trasformata in un banco di prova per la tenuta democratica del Paese. Amnesty International ha denunciato “gravi violazioni dei diritti civili”, mentre l’ex presidente Mikheil Saakashvili, dal carcere, ha definito la mobilitazione “l’ultima occasione per salvare la democrazia georgiana”. La Georgia, crocevia tra Europa e Asia, si ritrova ancora una volta al centro di una battaglia politica che supera i confini nazionali.

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