Una serata di tensione ha colpito l’aeroporto di Monaco di Baviera, il secondo scalo più trafficato della Germania, quando mercoledì 2 ottobre le autorità hanno sospeso tutte le operazioni di volo a causa di ripetuti avvistamenti di droni non identificati. L’allarme è scattato alle 22:18, quando il controllo del traffico aereo tedesco (DFS) ha rilevato la presenza di velivoli sospetti nello spazio aereo dello scalo. La decisione ha avuto ripercussioni immediate: 17 voli in partenza sono stati cancellati e circa 3.000 passeggeri sono rimasti bloccati nei terminal. Almeno 15 voli in arrivo sono stati dirottati verso aeroporti alternativi, tra cui Stoccarda, Norimberga, Francoforte e Vienna. Le autorità hanno predisposto brandine, coperte e snack per assistere i viaggiatori, mentre la polizia ha avviato operazioni di sorveglianza con elicotteri, senza però riuscire a individuare i droni o i loro operatori. L’aeroporto ha riaperto gradualmente alle prime luci dell’alba, con il primo volo atterrato alle 5:25 proveniente da Bangkok. L’episodio ha riacceso il dibattito sulla vulnerabilità delle infrastrutture aeroportuali europee, già messe alla prova da una serie di avvistamenti simili nelle ultime settimane in Danimarca, Norvegia, Polonia e Romania. Secondo i dati del 2025, in Germania sono stati registrati almeno 144 sorvoli di droni nei pressi di aeroporti, con Francoforte che da solo ha contato 35 episodi. Le autorità tedesche stanno valutando l’adozione di nuove misure di sicurezza, mentre a livello europeo si discute la creazione di un “muro di droni” per proteggere lo spazio aereo da incursioni non autorizzate. Nel frattempo, i passeggeri chiedono risposte e maggiore tutela. “È assurdo che un oggetto così piccolo possa paralizzare un intero aeroporto”, ha commentato un viaggiatore diretto a Londra. Un disagio che, in un’epoca di crescente automazione, mette in luce quanto sia fragile la sicurezza nei cieli europei.
