Una grande giornata di scioperi e mobilitazioni ha attraversato l’Italia in solidarietà con la popolazione palestinese e la Global Sumud Flotilla, dopo l’abbordaggio in acque internazionali da parte della marina israeliana. In Lombardia, secondo la Cgil, l’adesione media allo sciopero ha raggiunto il 50%, con punte del 100% in alcune aziende e una partecipazione straordinaria alle manifestazioni. In Lombardia oltre 150 mila persone hanno sfilato tra cortei e presìdi diffusi. Numeri importanti anche a Como, Cremona e in molte altre città lombarde, dove lavoratori, studenti e cittadini hanno manifestato per chiedere il rispetto del diritto internazionale, la fine del blocco su Gaza e un ruolo più deciso dell’Italia nella diplomazia per la pace.
“Il governo ha abbandonato connazionali inermi”
“Una mobilitazione per la Palestina, per difendere la Flotilla, i principi della Costituzione e la popolazione sotto assedio. Lo sciopero denuncia la responsabilità del governo italiano, che ha abbandonato connazionali inermi in acque internazionali, impedendo l’azione umanitaria e violando i principi di solidarietà, giustizia e pace”, ha dichiarato la Cgil Lombardia in una nota. L’adesione allo sciopero è stata altissima in diversi settori: edilizia (fino al 70%), commercio e terziario (punte dell’80%), turismo, chimico e tessile (dal 30 al 75%), con livelli vicini al 90% in molte fabbriche e industrie. Le lavoratrici e i lavoratori delle strutture sindacali hanno devoluto l’intera giornata di sciopero a iniziative umanitarie per la popolazione palestinese, per un valore complessivo superiore ai 100 mila euro.
Roma, decine di migliaia in corteo
A Roma la Cgil ha stimato oltre 100 mila partecipanti, mentre le forze dell’ordine parlano di circa 70 mila. Tantissime le bandiere palestinesi e della pace, insieme a striscioni contro il genocidio e per la ‘Palestina libera’. Presenti in piazza Maurizio Landini, Segretario della Cgil, Elly Schlein (Pd), Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni (Avs). Il corteo è partito da piazza Vittorio ed è arrivato davanti alla stazione Termini. Tensioni davanti al Ministero dei Trasporti, dove si è verificato un lancio di uova contro le camionette della polizia e slogan contro il ministro Matteo Salvini.
La protesta ha avuto effetti anche sulla mobilità. In Toscana, la circolazione dei treni è stata sospesa tra Firenze Campo Marte e Santa Maria Novella, sulla linea Milano–Napoli, dopo che alcuni manifestanti hanno lasciato oggetti sui binari. Tecnici di Rfi e Polfer sono intervenuti per ripristinare la linea, mentre i convogli Alta Velocità e regionali hanno registrato ritardi significativi.
Mobilitazioni da nord a sud
A Como, piazza Cavour è stata gremita di manifestanti che hanno chiesto il riconoscimento dello Stato di Palestina e l’apertura di corridoi umanitari. “Le lavoratrici e i lavoratori, gli studenti e i cittadini sono vicini al popolo palestinese e rivendicano per l’Italia un ruolo chiaro nell’azione diplomatica per la pace”, hanno dichiarato gli organizzatori. A Messina momenti di tensione quando un gruppo di manifestanti ha occupato la carreggiata davanti al municipio, bloccando il traffico. A Genova circa 20 mila persone hanno partecipato al corteo partito dalla zona portuale. Un gruppo di studenti e attivisti ha poi invaso i binari della stazione di Sampierdarena, bloccando la linea Genova–Ventimiglia.
A Palermo, il Segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, ha condannato la posizione del governo e rilanciato le richieste del sindacato: “Non accettiamo provocazioni. Siamo in piazza per difendere i nostri valori costituzionali. Il genocidio a Gaza deve cessare, si consenta l’arrivo degli aiuti e si riconosca lo Stato di Palestina”. Secondo la Cgil, in Sicilia hanno manifestato oltre 150 mila persone nelle principali città.
“Violata la legalità internazionale”
Durissima la nota della Fiom-Cgil nazionale: “La violazione del diritto internazionale da parte di Israele è di una gravità inaudita. È stato impedito un intervento umanitario. Il governo italiano dovrebbe votare sanzioni contro Netanyahu, bloccare gli accordi commerciali e riconoscere lo Stato di Palestina”.
Domani, sabato 4 ottobre, la Cgil parteciperà alla manifestazione nazionale a Roma per la Palestina, il 12 ottobre alla Marcia Perugia–Assisi per la pace, e il 25 ottobre sarà di nuovo in piazza per la mobilitazione ‘La Via Maestra – Democrazia al lavoro’.