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Lavoro: saldo positivo, ma meno contratti stabili

A giugno +352 mila posti nel settore privato secondo l’Inps. In calo le assunzioni a tempo indeterminato (-6,2%), crescono trasformazioni e incentivi per giovani
venerdì, 26 Settembre 2025
2 minuti di lettura

Il mercato del lavoro italiano continua a segnare un andamento positivo, anche se con luci e ombre. Secondo il report diffuso dall’Osservatorio sul mercato del lavoro dell’Inps, a giugno 2025 si registra un saldo annualizzato di +352.000 posizioni di lavoro nel settore privato. Un dato che misura la differenza tra assunzioni e cessazioni nell’arco degli ultimi dodici mesi e che rappresenta la variazione tendenziale su base annua. Nel primo semestre 2025 i datori di lavoro privati hanno effettuato 4,25 milioni di assunzioni, in lieve calo rispetto allo stesso periodo del 2024 (-2,6%). Il trend negativo ha coinvolto quasi tutte le tipologie contrattuali: apprendistato (-8,3%), tempo indeterminato (-6,2%), somministrazione (-4,2%), tempo determinato (-2,9%). In controtendenza i contratti stagionali (+1%) e i contratti intermittenti (+3,6%), legati soprattutto al turismo e ai settori a maggiore stagionalità.
Un segnale incoraggiante arriva invece dalle trasformazioni da tempo determinato a indeterminato, che tra gennaio e giugno hanno raggiunto quota 405.000, in aumento del 5% rispetto al 2024. Positivo anche il bilancio delle conferme dei rapporti di apprendistato al termine del periodo formativo: +7%, pari a 59.000 contratti, contro i 55.000 del 2024.

Cessazioni in calo

Le cessazioni nei primi sei mesi dell’anno si sono attestate a 3,31 milioni, in diminuzione rispetto al 2024 (-2,9%). A contribuire sono stati i cali nei contratti di apprendistato (-7%), somministrazione (-5%), tempo indeterminato e determinato (-4%), stagionali (-1,3%). In aumento solo i contratti intermittenti (+5%). Il saldo tendenziale annuale a giugno è stato positivo per 6.000 unità nella somministrazione, con differenze nette: -19.000 posizioni a tempo indeterminato compensate da +25.000 posizioni a termine.
Molto dinamico il capitolo degli incentivi: nei primi sei mesi del 2025 le attivazioni di rapporti di lavoro incentivati (comprendenti nuove assunzioni e variazioni contrattuali) hanno segnato un +24% sul 2024. L’aumento è legato soprattutto all’esonero contributivo per i giovani (+58%), mentre le “altre misure” crescono del 7%. In controtendenza l’incentivo donne, in calo del 2%.

Calano le assunzioni a tempo indeterminato

Secondo l’Inps, la spinta arriva in larga parte dalla proroga al 2027 degli esoneri totali per giovani e donne, disposta dal settembre 2024. Nel dettaglio, la disaggregazione dei rapporti di somministrazione mostra dinamiche divergenti: nel primo semestre 2025 le assunzioni a tempo indeterminato sono diminuite del 22%, mentre quelle a termine del 3%. Sul fronte delle cessazioni, si registra un calo del 6% per i contratti a termine e un aumento del 2% per quelli a tempo indeterminato.
A giugno 2025 i lavoratori con contratti di prestazione occasionale (CPO) sono circa 21.000, in crescita del 2,3% sull’anno precedente, con una retribuzione media lorda mensile di 246 euro. Al contrario, i lavoratori retribuiti con il Libretto famiglia (LF) sono circa 10.000, in calo del 2,9%, con compensi medi mensili pari a 177 euro.

“Dati confermano la bontà delle politiche”

Per il Sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon i dati dell’Inps rappresentano “la prova concreta dell’efficacia delle politiche del governo”. “Negli ultimi quattro anni”, ha dichiarato, “il saldo complessivo è positivo con 1,97 milioni di posizioni di lavoro create, dove il rilievo dei contratti stabili è sempre più forte. È un risultato straordinario che va a beneficio dei nostri lavoratori”.

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