Un campanello d’allarme che non lascia spazio a fraintendimenti. Ezio Maria Simonelli, Presidente della Lega di Serie A, ha espresso tutta la sua preoccupazione per l’organizzazione degli Europei di calcio del 2032, che l’Uefa ha assegnato congiuntamente a Italia e Turchia. Ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ su Rai Radio 1, Simonelli ha avvertito: “Sono veramente preoccupato. Quando il Presidente dell’Uefa, Aleksander Ceferin, dice che i nostri stadi sono in uno stato comatoso, e mancano solo sei anni al torneo, il rischio che ci possa essere revocata la candidatura esiste. Rischiamo una figura non bellissima a livello internazionale”.
Stadi italiani al palo
Il numero uno della Lega di Serie A ha fatto un paragone impietoso con il resto d’Europa: negli ultimi 18 anni in Italia sono stati inaugurati solo sei nuovi impianti, di cui appena tre in Serie A, contro i 226 costruiti nello stesso periodo negli altri paesi. “Udine è un esempio di eccellenza, il suo Bluenergy Stadium ci ha fatto fare una gran bella figura – ha ricordato Simonelli – così come Bergamo e Torino. Ma il resto del panorama è desolante: gli altri stadi sono in condizioni inaccettabili, e Ceferin ha ragione a criticarci”.
Il nodo della burocrazia
Secondo Simonelli uno dei principali ostacoli alla modernizzazione del parco stadi italiano è la burocrazia. “Stiamo insistendo con il governo perché le procedure vengano snellite. In Italia ci sono i cosiddetti ‘comitati del no’ che bloccano qualsiasi progetto, e sovrintendenze che, pur dovendo tutelare i beni culturali, spesso si oppongono in modo strumentale a interventi necessari”.
Il caso San Siro
Emblematico il riferimento a San Siro, impianto che da anni divide opinione pubblica e istituzioni: “È uno stadio di cent’anni, rifatto nel 1955, eppure si continua a discutere se sia stato inaugurato prima o dopo novembre. Sono cose assurde: non è più funzionale al gioco del calcio né all’accoglienza dei tifosi. Basta andare nei bagni di San Siro per rendersene conto. Va costruito un nuovo stadio, punto e basta, senza diatribe strumentali”.
L’appello alle istituzioni
Il Presidente della Lega di Serie A ha quindi rivolto un appello diretto al governo: “Il rischio che l’Uefa tolga gli Europei del 2032 c’è. Spero che questo allarme serva a far aprire gli occhi, per accelerare i processi decisionali e permettere all’Italia di presentarsi all’appuntamento pronta e con impianti degni di un grande evento internazionale”.