In un momento cruciale per gli equilibri geopolitici dell’Asia orientale, il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba e il presidente sudcoreano Lee Jae Myung hanno concordato di rafforzare la cooperazione bilaterale e trilaterale con gli Stati Uniti, durante un incontro ufficiale tenutosi a Tokyo il 23 agosto. La visita di Lee, la prima da quando ha assunto l’incarico a giugno, ha segnato un cambio di tono rispetto alle tensioni storiche tra i due Paesi. “Il Giappone è una nazione inscindibile, con cui condividiamo lo stesso cortile di casa”, ha dichiarato Lee, sottolineando la volontà di promuovere una diplomazia orientata al futuro. Al centro del vertice, durato circa 30 minuti, la minaccia nucleare nordcoreana, la crescente influenza cinese e le sfide del commercio globale. Ishiba ha ribadito l’importanza di una cooperazione multilivello, anche in vista del 60° anniversario della normalizzazione delle relazioni diplomatiche tra Tokyo e Seul. I due leader hanno discusso di sicurezza economica, intelligenza artificiale e programmi di scambio giovanile, con l’obiettivo di intensificare i legami tra le rispettive società civili. Nonostante le divergenze storiche, Lee ha proposto un approccio “a due binari”: affrontare le questioni del passato separatamente, mentre si costruisce una collaborazione concreta sul presente. La visita anticipa un imminente incontro tra Lee e il presidente statunitense Donald Trump, previsto a Washington, dove verranno approfonditi i temi della sicurezza regionale e del contributo sudcoreano alle forze americane stanziate nella penisola. In un contesto strategico sempre più complesso, il dialogo tra Tokyo e Seul rappresenta un segnale di distensione e pragmatismo. Resta da vedere se le parole si tradurranno in azioni durature.
