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Asilo, in Europa riparte la crescita: quasi 55mila domande in un mese

lunedì, 18 Agosto 2025
2 minuti di lettura

Le domande di asilo nell’Unione europea tornano a crescere, dopo tre mesi di rallentamento. Secondo i dati pubblicati da Eurostat, nel solo mese di maggio 2025 sono stati 54.780 i richiedenti per la prima volta – cittadini di Paesi terzi che non avevano mai avanzato richiesta di protezione internazionale – con un incremento del 12% rispetto ad aprile (48.935). Il dato segna però un forte calo del 30% su base annua, visto che nello stesso mese del 2024 le richieste erano state 77.945.
Il quadro tracciato da Eurostat evidenzia come i venezuelani restino la comunità più numerosa tra i richiedenti asilo in Europa, con 8.085 domande presentate solo a maggio. Seguono gli afghani (4.575), i bangladesi (3.095) e i siriani (2.935), confermando come le crisi politiche, economiche e belliche di queste aree continuino a spingere migliaia di persone verso l’Europa.

Spagna e Italia in prima linea

Oltre ai richiedenti per la prima volta, Eurostat segnala anche un incremento dei cosiddetti richiedenti successivi, ovvero coloro che avevano già presentato domanda in passato e che hanno deciso di riprovarci: 7.585 in totale a maggio 2025, il 20% in più rispetto allo stesso mese del 2024 e il 4% in più rispetto ad aprile. I flussi si concentrano in quattro Paesi, che insieme raccolgono oltre tre quarti delle richieste. La Spagna guida la classifica con 12.755 domande, seguita dall’Italia (11.760), dalla Francia (9.490) e dalla Germania (8.330).
Se si guarda però al rapporto tra richiedenti e popolazione, le proporzioni cambiano. La pressione più elevata si registra in Grecia, con 30,3 domande ogni 100mila abitanti, seguita da Spagna (26,0), Cipro e Lussemburgo (25,8 ciascuno). In Italia, il tasso resta inferiore ma comunque in crescita rispetto ai mesi precedenti.

L’allarme minori non accompagnati

Particolarmente delicato il capitolo dei minori non accompagnati: nel maggio 2025 sono stati 1.960 a chiedere asilo per la prima volta in Europa. La nazionalità più rappresentata è quella eritrea (410 casi), seguita da Afghanistan (240) e Siria (215). Sul fronte dell’accoglienza, i Paesi Bassi hanno registrato il numero più alto di richieste da parte di minori (430), seguiti da Germania (355) e Spagna (280). Si tratta di un fenomeno che preoccupa le istituzioni europee, perché riguarda minori particolarmente vulnerabili e privi di un contesto familiare.
L’andamento dei flussi di asilo è strettamente legato all’evoluzione geopolitica internazionale. Le crisi in Medio Oriente e in Africa, le difficoltà economiche del Sud America e la persistente instabilità afghana contribuiscono a spingere migliaia di persone verso l’Europa. Allo stesso tempo, osservano da Eurostat, le temperature record dei mari e le conseguenti condizioni meteorologiche estreme in alcune aree del pianeta stanno rendendo ancora più complessi gli scenari di partenza.
Una tendenza da monitorare. Il dato di maggio potrebbe rappresentare un’inversione di tendenza dopo tre mesi consecutivi di calo, ma resta da capire se si tratti di un’oscillazione momentanea o dell’inizio di una nuova fase di crescita.
Eurostat sottolinea come il tasso complessivo dei richiedenti per la prima volta nell’Unione Europea sia di 12,2 per 100mila abitanti, un livello gestibile ma che mette in evidenza forti squilibri tra i Paesi membri.

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