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La mia Puglia al voto? Pilota cercasi

giovedì, 7 Agosto 2025
2 minuti di lettura

La mia attività professionale di Chirurgo e l’aggiornamento scientifico ad essa collegato mi portano spesso in giro per il mondo, e questo conoscere il mondo, per una persona curiosa come me, è una costante fonte di conoscenza e di arricchimento personale utile a migliorare il pensiero critico.

Negli ultimi anni, prima con una certa sorpresa e poi con una sempre maggiore nitidezza, ho registrato gradualmente una crescita multidimensionale della Puglia che non mi sembra esagerato definirla esponenziale: non parlerò delle eccellenze sanitarie e ospedaliere in cui ho avuto peraltro l’onore di lavorare, decisamente competitive in Italia ed anche in Europa ma, baciati dalla fortuna di possedere una paesaggistica ed un clima meravigliosi, dalla nostra fiorente industria turistica al nostro artigianato, dalle aziende del settore tecnologico ai rinomati prodotti della nostra enogastronomia, fino al mondo della cultura e dello spettacolo, si può riscontrare una fioritura regionale a tutto campo senza precedenti.

Checco Zalone, Pio e Amedeo, Lolita Lobosco hanno sdoganato il nostro saporoso dialetto, mentre, anche grazie a una intuizione lungimirante come la Apulia Film Commission, si moltiplicano i film italiani e stranieri girati nel nostro territorio. Né si tratta solo di immagine: siamo all’avanguardia per la produzione di energia pulita, per il nostro Export che tira, Trump domani permettendo, e anche sull’occupazione, tradizionale tallone d’Achille del nostro sviluppo, si registrano segnali positivi davvero incoraggianti.

Vivendo poi giornalmente la nostra Regione ho modo di apprezzare sempre più quanto proprio i giovani locali abbiamo sempre meno voglia di scappare via e mettere radici in casa propria. Ci sono, insomma, tutte le condizioni perché la nostra regione decolli. L’aereo c’è ed è in perfetta efficienza. Ma il pilota? Pilota cercasi.

Non nascondo che lo è già ma, infastidirà sempre più il livello quotidiano della discussione pubblica sulle prossime elezioni regionali, che già nella scorsa tornata fecero registrare un tasso di disaffezione alle urne mai raggiunto prima.

Guardando i teatrini della politica di questi giorni, viene da chiedersi se realmente ne abbiano torto gli Assenti, come vuole il proverbio. Sembra che sia lontanissimo dai pensieri della politica lo slancio bisognoso di individuare qualcuno che abbia capacità e passione necessarie per guidare la Puglia in questo secondo lustro degli Anni Venti di questo nuovo secolo.

Da una parte quello che sembra il candidato predestinato non perde occasione di precisare che sta benissimo dov’è, quasi che occuparsi della Puglia sia un sacrificio e non un onore; dall’altra, dopo alcune improvvide fughe in avanti, sembra che tutto taccia in attesa che il manuale Cencelli della coalizione decida quale bandierina di partito vada piazzata su Bari. Sicuro che alla fine ne uscirà uno dei tanti politici “ormai usurati” da un buon ventennio di burocrazie locali.

E se qualcuno volesse dar prova di lungimiranza? Se invece della stanca ripetitività di questi rituali, ormai privi di senso per i loro stessi organizzatori e partecipanti, si provasse a pescare in ambiti nuovi? Cercando di rintracciare non un fedele esecutore o un prono adulatore, ma una persona capace di rappresentare la Puglia vera, quella di cui all’inizio parlavo.

Ovvero la Puglia che tutte le mattine si rimbocca le maniche e apre il cancello dell’officina, la porta dello studio professionale, la serranda della bottega. Non credo alle mitologie della superiorità della cosiddetta società civile sulla classe politica ma sognare si può e la Storia ce lo ricorda: nel 1994 Silvio Berlusconi e Forza Italia realizzarono il più grande afflusso di donne e uomini nuovi della storia repubblicana, e i risultati furono in larga parte positivi; nel 2018 i Cinquestelle fecero la stessa operazione, seppur poi con esiti molto diversi.

Non sto quindi sostenendo che si debba chiedere un passo indietro alla politica perché “chiunque sarebbe meglio di loro”. No. Sostengo invece che spetti alla Politica trovare il coraggio di una svolta e di un rilancio ormai divenuto indifferibile, come dimostra la sciarada senza soluzione che sembra ormai divenuta Taranto.

Possiamo provare a evitare che quando si voterà, il prossimo 20 novembre(?) si rechino alle urne solo quattro elettori pugliesi su dieci? Vogliamo guadagnare alla causa della Puglia tutti coloro che, indipendentemente da appartenenze e convinzioni, la Puglia la amano? A me piacerebbe. E sarebbe un pericoloso vedere di un aereo i cui motori rombano sulla pista, ma che non può decollare perché nessuno impugna saldamente la cloche.

Antonio Cisternino

Medico-Chirurgo
Responsabile nazionale Sanità UDC

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