Dopo due rinvii causati dal maltempo, la missione Crew-11 di NASA e SpaceX è finalmente partita il 1° agosto dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral, Florida. A bordo della capsula Crew Dragon Endeavour, lanciata dal razzo Falcon 9, viaggiano quattro astronauti diretti alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per una permanenza di sei mesi. L’equipaggio è composto da Zena Cardman (NASA), comandante della missione al suo primo volo spaziale; Mike Fincke (NASA), pilota veterano alla sua quarta missione; Kimiya Yui (JAXA), astronauta giapponese alla sua seconda esperienza sulla ISS; e Oleg Platonov (Roscosmos), cosmonauta russo al debutto nello spazio. La Crew-11 sostituirà l’equipaggio della Crew-10, in orbita da marzo, e sarà accolta dai sette membri della Expedition 73, già presenti sulla stazione. Tra gli obiettivi della missione figurano esperimenti scientifici avanzati, tra cui studi sull’impatto dell’assenza di gravità sullo sviluppo delle cellule staminali, simulazioni di atterraggio lunare per il programma Artemis, e ricerche sulle alterazioni fisiologiche causate dai lunghi soggiorni nello spazio. Particolare attenzione è rivolta alla capsula Endeavour, al suo sesto volo nonostante fosse inizialmente certificata per cinque. SpaceX ha apportato migliorie strutturali che ne hanno esteso l’operatività, rendendo questa missione un banco di prova cruciale per il programma di voli commerciali della NASA. Il lancio ha segnato un momento di grande entusiasmo per la comunità scientifica e per gli appassionati di esplorazione spaziale. “È stato il viaggio di una vita,” ha dichiarato Cardman poco dopo l’ingresso in orbita. L’arrivo alla ISS è previsto per il 2 agosto, con attracco automatico al modulo Harmony. La Crew-11 rappresenta non solo un passo avanti nella ricerca scientifica, ma anche un simbolo di cooperazione internazionale in un momento storico segnato da tensioni geopolitiche.
