Standard &Poor’s ha migliorato il rating dell’Italia, portandolo da BBB a BBB+ con un outlook stabile, segnando così il primo avanzamento dal 2017. Questo cambiamento rappresenta un traguardo significativo per il Paese e, secondo il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, riflette un riconoscimento della serietà e dell’impegno del governo nella gestione responsabile delle finanze pubbliche. L’agenzia di rating ha motivato questo upgrade considerando diversi fattori: la stabilità politica garantita dal governo Meloni, la diversificazione dell’economia italiana, le consistenti riserve di risparmio privato e il saldo legame con l’Unione Europea. Inoltre, S&P, in linea con le previsioni della Banca d’Italia, stima una crescita del PIL pari allo 0,6% e prevede una stabilizzazione del rapporto debito-PIL a partire dal 2028. Giorgetti ha ribadito l’impegno del governo a rispettare gli obiettivi concordati con la Commissione Europea: un deficit del 3,3% entro la fine dell’anno e una riduzione sotto il 3% nel 2024. Le entrate fiscali mostrano un andamento positivo, con una previsione di chiusura per il 2024 superiore ai 654 miliardi di euro e un’ulteriore crescita stimata a 659 miliardi entro la fine dell’anno. Questo risultato è supportato dalla ripresa del mercato del lavoro e da un graduale aumento del potere d’acquisto delle famiglie italiane. Le politiche più rilevanti e costose, come la rimodulazione delle aliquote Irpef e il taglio del cuneo fiscale, sono state pianificate con una copertura finanziaria quasi permanente. Guardando avanti, il governo italiano intende rafforzare ulteriormente il sostegno destinato alle famiglie e migliorare i servizi per la prima infanzia, mantenendo un equilibrio tra tali iniziative e i vincoli di bilancio. Questa strategia mira a garantire uno sviluppo economico sostenibile, allineando le politiche sociali con gli obiettivi di stabilità finanziaria del Paese.