L’8 marzo 2025, durante una conferenza stampa a Berlino, Friedrich Merz, Markus Söder, Lars Klingbeil e Saskia Esken, leader rispettivamente di CDU, CSU e SPD hanno annunciato un accordo preliminare nei colloqui per la formazione del nuovo governo federale. Söder ha evidenziato il clima collaborativo dei negoziati. Le priorità dell’accordo includono immigrazione, crescita economica e benessere sociale. Merz ha fissato un obiettivo di crescita economica dell’1-2%, annunciando piani per gestire le richieste di asilo direttamente alle frontiere, collaborando con i paesi confinanti. Tra le misure principali, il documento esplorativo prevede l’introduzione di un salario minimo di 15 euro e interventi per stabilizzare le pensioni, con incentivi fiscali destinati ai lavoratori più anziani. Klingbeil ha confermato l’intenzione di mantenere le riforme esistenti, inclusa quella sulla cittadinanza. Non sono mancate critiche. Felix Banaszak, dei Verdi, ha lamentato l’assenza di un impegno concreto sul clima, mentre Franziska Brantner ha sottolineato la carenza di riforme strutturali. Anche il Left Party e l’AfD hanno espresso insoddisfazione, definendo l’accordo poco incisivo. Tuttavia, i leader hanno sottolineato l’importanza degli investimenti futuri, annunciando un piano di 500 miliardi di euro per lo sviluppo delle infrastrutture. Merz ha promesso interventi mirati per migliorare il sistema sanitario e il trasporto pubblico, puntando a rafforzare la Germania. L’accordo prevede inoltre una revisione del reddito di cittadinanza: i benefici saranno sospesi per chi rifiuta offerte di lavoro. Per affrontare i costi dell’energia, verrà ridotta la tassa sull’elettricità. Nei prossimi negoziati di coalizione, si punta a coinvolgere i Verdi su questioni come le spese per la difesa e la revisione del freno al debito. Esken ha ribadito l’impegno della SPD per garantire maggiore sicurezza lavorativa, assicurando che le nuove leggi tuteleranno e valorizzeranno i lavoratori.