Sono questi gli essenziali diritti che caratterizzano la piena libertà di un popolo, ma a molti, ancora oggi, sono negati.
Era il 17 dicembre del 1993 quando all’Assemblea annuale delle Nazioni Unite si decise di ricordare annualmente l’importanza della libertà di Stampa”.
Venne battezzata come “GIORNATA MONDIALE DELLA LIBERTÀ DI STAMPA” da festeggiare il 3 maggio.
La nostra Costituzione tutela e garantisce tali diritti nell’articolo 21, specificando che “la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”, al contrario di come fece il regime fascista.
Tanti personaggi illustri della nostra Italia, in quel periodo, per manifestare il loro pensiero, dovettero ricorrere alla stampa clandestina. Alcuni furono costretti, persino, ad espatriare, come dovette fare il giovane Piero Gobetti, nonostante in precarie condizioni di salute, morendo a Parigi, all’età di 25 anni.
Oggi, più che mai, la stampa si avvale di variegate forme e fonti di informazione e questo pluralismo non fa altro che rafforzare il principio della libertà di comunicazione e di servizio alla collettività.
In questo particolare momento della vita SOCIALE, la collettività che è segregata in casa per colpa del CORONAVIRUS “, si rende conto della vitalità della informazione nel ricevere notizie, assistenza e direttive per scongiurare i conseguenti pericoli.
C’è voluta la Dichiarazione Universale dei diritti Umani che nel 1948, all’art. 19 ha sancito, espressamente, che tutti i GOVERNI debbano “sostenere e far rispettare la libertà di parola”.
Non si può non ricordare, in tale ricorrenza, il sacrificio con la vita, di alcuni giornalisti nello svolgimento del loro lavoro “diritto di cronaca”, quale Ilaria Alpi e Giancarlo Siani, oltre ai numerosi giornalisti sotto protezione dallo Stato per assicurare il diritto all’informazione.