Undici detenuti yemeniti sono stati trasferiti in Oman dalla prigione di Guantanamo Bay, riducendo il numero di detenuti a 15, il più basso nella storia della struttura. Nessuno degli uomini catturati dopo gli attentati dell’11 settembre è stato formalmente accusato nei due decenni di detenzione. Il trasferimento, avvenuto lunedì, precede la dichiarazione di colpevolezza di Khalid Sheikh Mohammed, accusato di essere l’ideatore degli attacchi dell’11 settembre, nell’ambito di un accordo per evitare la pena di morte. Questo trasferimento è il più grande sotto la presidenza di Joe Biden e rappresenta uno sforzo di reinsediamento a lungo termine, poiché lo Yemen è considerato troppo instabile per un rimpatrio sicuro. Tra i detenuti trasferiti ci sono Moath al-Alwi, noto per i suoi modellini di barche, e Shaqawi al Hajj, che ha protestato con scioperi della fame. Le commissioni federali di revisione della sicurezza nazionale hanno approvato il trasferimento, ritenendolo “coerente con gli interessi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti”. Recentemente, Ridah Bin Saleh al-Yazidi è stato rimpatriato in Tunisia. La prigione di Guantanamo, parte di una base navale statunitense a Cuba, è stata aperta nel 2002 per detenere sospetti di terrorismo. Al suo apice, ospitava 800 detenuti. La struttura è stata al centro di controversie per il trattamento dei detenuti e la loro detenzione senza accuse. Barack Obama, durante la sua presidenza, si è impegnato a chiudere Guantanamo, criticando la sua esistenza come contraria ai valori americani e dannosa per le relazioni internazionali. Tuttavia, ha affrontato l’opposizione del Congresso, che ha bloccato i trasferimenti negli USA e in paesi instabili. Sotto Donald Trump, gli sforzi per chiudere la prigione si sono fermati con un ordine esecutivo per mantenerla operativa. Joe Biden, in carica dal 2021, sta lavorando per trasferire ulteriori detenuti, sebbene la chiusura della struttura rimanga incerta.