giovedì, 26 Dicembre, 2024
Attualità

Natale, gli italiani spenderanno 3,2 miliardi per il cenone

Spesa record per le feste, ma inflazione e diseguaglianze dividono il Paese

Quest’anno gli italiani si apprestano a celebrare il Natale spendendo ben 3,2 miliardi di euro per il cenone, con un aumento di 300 milioni rispetto al 2023 e di 500 milioni rispetto al periodo pre-pandemia. Ma questa impennata non è segno di maggiori consumi: a trainare la spesa sono i rincari generalizzati dei prezzi, un fenomeno che continua a erodere il potere d’acquisto nonostante l’aumento delle tredicesime e un anno, il 2024, da ricordare come il boom storico dell’occupazione.
Le tredicesime quest’anno raggiungono la cifra record di 51,3 miliardi di euro, superando i 49 miliardi del 2023. Questo risultato è attribuibile al miglioramento dell’occupazione, al ridotto impatto della cassa integrazione e a un mercato del lavoro più dinamico. Tuttavia, l’inflazione si conferma una spina nel fianco per molte famiglie: sebbene le retribuzioni abbiano visto un aumento, la capacità di spesa è limitata dall’aumento dei costi.

Il divario sociale

L’Italia resta un paese diviso. Secondo i dati del Centro Studi di Confcooperative, il Natale mette in luce un crescente malcontento sociale. Da un lato, circa un terzo degli italiani potrà permettersi una vacanza durante le festività, ma dall’altro emergono le difficoltà economiche di una fascia crescente di popolazione. Circa 10 milioni di italiani vivono in condizioni di povertà assoluta o relativa, mentre il ceto medio fatica a mantenere il proprio potere d’acquisto. La polarizzazione delle diseguaglianze si riflette nella propensione alla spesa: prudenza, oculatezza e un certo egoismo caratterizzano il comportamento degli italiani, spinti a concentrare gli acquisti su necessità personali e beni primari.
Nonostante le difficoltà, il cenone di Natale resta un momento irrinunciabile per le famiglie italiane. La tradizione domina il menù, con una preferenza per le eccellenze dell’agroalimentare italiano. Ecco i numeri della spesa: rutti di mare e vongole 230 milioni di euro, nonostante le difficoltà causate dall’invasione del granchio blu nell’alto Adriatico; pesce per i secondi piatti, 525 milioni di euro; carni, salumi e uova, 540 milioni di euro; formaggi italiani, 195 milioni di euro; frutta, verdura e ortaggi: 415 milioni di euro; panettoni, pandori e specialità regionali per un totale di 455 milioni di euro; vini, spumanti e prosecchi, 455 milioni di euro, con 60 milioni di tappi di bollicine italiane pronti a saltare.

Vacanze natalizie

Più di 18,5 milioni di italiani faranno i bagagli durante le festività, con un quarto di loro in partenza per l’intero periodo che va da Natale all’Epifania. Le mete preferite restano le montagne italiane, le città d’arte e i mercatini natalizi, oltre alle destinazioni termali. Per chi cerca vacanze economiche, le case di amici e parenti restano una scelta gettonata.Solo una minoranza più benestante sceglierà mete esotiche o le grandi capitali, dal Nord Europa agli Stati Uniti, mostrando ancora una volta il divario tra chi può permettersi di spendere e chi opta per soluzioni più accessibili.

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