mercoledì, 6 Novembre, 2024
Società

Il ritorno al cuore di Papa Francesco nell’era dell’intelligenza artificiale

“Un essere umano è fatto in modo tale che non si realizza, non si sviluppa e non può trovare la propria pienezza se non attraverso un dono sincero di se’. E ugualmente non giunge a riconoscere a fondo la propria verità se non nell’incontro con gli altri”.

Cosi Papa Francesco apre il capitolo terzo “Pensare e generare un mondo aperto” della Lettera Enciclica Fratelli Tutti Sulla Fraternità e Amicizia Sociale.  In questi tempi turbolenti segnati dalle pandemie, dai conflitti sociali, dalle guerre, dalla crisi economica ed ambientale, il rischio è che se l’algoretica non inizia a muovere i primi passi, una nuova crisi rischia ormai di invaderci, quella “centrata sulla persona”. La Fratelli Tutti  è il pensiero della nostra contemporaneità, è il richiamo sociale all’umanesimo dell’impegno universale di Jaques Maritain, è l’appello a società aperte che integrano tutti di Maria Montessori.  Papa Francesco tiene sempre accesa la luce sulla speranza e sul legame tra la natura e la società che la abita,  è una connessione permanente con l’Enciclica  Laudato Si.  Lo sviluppo umano integrale della persona quale diritto inalienabile per tutte le società. “Ogni essere umano ha diritto a vivere con dignità e a svilupparsi integralmente, e nessun paese può negare tale diritto fondamentale…….Quando questo principio elementare non è salvaguardato, non c’è futuro ne’ per la fraternità ne’ per la sopravvivenza dell’umanità”. E’ il segno indelebile della direzione che vogliamo dare al futuro di tutte le persone e di tutte le età. Sfide come la longevità, il multiculturalismo, il disagio giovanile, la crisi dei ceti urbani piccoli, medi o grandi che siano, il cambiamento climatico e l’era delle nuove conoscenze digitali  rischia di incrementare le disuguaglianze verso nuove forme di proletariato “no-tech” e comunità “tech for all ” in particolare nei Sud del Mondo. L’Enciclica nel pensiero bergogliano è quella di promuovere il bene comune, il valore della solidarietà, i diritti senza frontiere che diventano i diritti dei popoli.  E’ qui la grandezza del suo pensare: “In questi momenti, nei quali tutto sembra dissolversi e perdere consistenza, ci fa bene appellarci alla solidità che deriva dal saperci responsabili della fragilità degli altri cercando un destino comune”.  In questa epoca di cambiamenti il destino comune appena richiamato è quello di lanciare un grande accordo globale, è fondare un patto per alleanze trasformative, intra e intergenerazionali  integralmente, “fratelli tutti” uniti nella speranza di un mondo nuovo, solidale e “fatto di persone”. Non i prossimi secoli o anni, ne’ i prossimi mesi e giorni, ma le prossime ore saranno segnate da una grande sfida: i confini tra la democrazia computazionale e lo stato di diritto,  come ci ricorda il francescano Padre Paolo Benanti.  Leghiamo storie, uniamo speranze, generiamo  intelligenze creative.  “Ritornare al cuore” dice il Pontefice nella neo pubblicata Enciclica “Dilexit Nos”  hub dei principi che animano il percorso sinodale di comunione, partecipazione, missione. “Ognuno è pienamente persona quando appartiene ad un popolo, e al tempo stesso non c’è vero popolo senza rispetto per il volto di ogni persona”. (Papa Francesco).  Che anche i digital humans abbiano emozioni e la persona umana possegga  un’autocoscienza digitale profonda è ancora tutta meta-fenomenologicamente da sondare.

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