Legambiente ha presentato ‘Ecosistema Urbano 2024’, il report annuale realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, che fotografa la sostenibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani. Questa edizione si arricchisce di nuove prospettive e indicatori rivisti per catturare in modo più puntuale la realtà urbana in evoluzione. Ma nonostante le ottimistiche premesse e qualche miglioramento, l’analisi rivela una preoccupante disparità tra Nord e Sud del Paese, con le grandi città in persistente difficoltà. Il divario ambientale tra le regioni italiane sembra quindi ancora ampio, richiamando l’attenzione su problemi strutturali che richiedono azioni incisive. Reggio Emilia si aggiudica il titolo di ‘Regina green’ per la qualità della vita urbana sostenibile, seguita da Trento e Parma. L’Emilia Romagna si conferma così all’avanguardia con diverse città nella top ten, tra cui spicca anche Bologna, unica grande città presente ai vertici dopo una rimonta dal 24° al 9° posto. In forte contrasto, il Meridione vede otto capoluoghi tra gli ultimi dieci in classifica, con Catania, Reggio Calabria e Napoli chiuse in fondo alla lista.
Roma, pur restando lontana dalle prime posizioni, guadagna terreno, risalendo dal 89° al 65° posto, mentre Milano, al 56°, continua a distinguersi nel trasporto pubblico, pur restando penalizzata da un parco auto cittadino molto esteso. Tra le città del Centro Italia, si segnalano positivamente Macerata (23°), Siena (26°) e Livorno (29°), mentre Cosenza, con la sua 13a posizione, è l’unica città del Sud a entrare nelle prime 15 posizioni, seguita da Cagliari al 24° posto.
Indicatori ambientali
Il rapporto, basato su 20 indicatori suddivisi in sei aree tematiche (aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia), rivela un quadro urbano in cui la sostenibilità avanza ma non con la velocità necessaria. Mentre la qualità dell’aria resta una delle principali sfide, l’indicatore del biossido di azoto mostra una leggera tendenza al ribasso. D’altro canto, lo smog continua a colpire pesantemente, con quasi 50.000 morti premature attribuibili al PM2,5 ogni anno in Italia. Solo L’Aquila, con livelli minimi di PM10, e Ragusa si distinguono per una qualità dell’aria giudicata “ottima”. Nel settore dei trasporti, cresce la quota di cittadini che utilizzano i mezzi pubblici, anche se lontana dai livelli europei. Il numero di nuove immatricolazioni di veicoli urbani, invece, continua a crescere, testimoniando il ruolo predominante dell’auto privata nelle città italiane. Positivi i dati sulla raccolta differenziata, in costante aumento insieme alla diminuzione della produzione media di rifiuti urbani. La mobilità sostenibile guadagna terreno, con un aumento delle superfici pedonali e delle piste ciclabili, ma rimane ancora lontana da standard diffusi in altri Paesi europei.
‘Ecosistema Urbano 2024’ dedica due focus specifici alla rigenerazione urbana e all’overtourism, sottolineando quanto il ritardo italiano nel contrasto alla crisi climatica incida negativamente sulle città. Le problematiche croniche, tra cui smog, consumo di suolo e inefficienze energetiche, si intrecciano con l’urgenza di investire in resilienza e sicurezza urbana. L’assenza di una strategia nazionale che supporti i comuni nella lotta alla crisi climatica, nell’efficienza energetica e nella rigenerazione urbana aggrava le difficoltà, lasciando molti capoluoghi privi di risorse per affrontare emergenze climatiche e sanitarie.
Chiamata all’azione
L’overtourism, altro tema approfondito nel rapporto, sta mettendo sotto pressione numerose città d’arte, dove il flusso turistico eccessivo riduce la qualità della vita dei residenti e impatta negativamente sull’ambiente. La gestione del turismo diventa quindi una priorità per proteggere non solo il patrimonio culturale, ma anche l’equilibrio sociale delle città. Il rapporto di Legambiente evidenzia che la transizione verso città più sostenibili non è solo una necessità, ma l’unica via per rilanciare il Paese. Ma servono politiche coraggiose e investimenti adeguati per adattare le città italiane alle nuove sfide ambientali e climatiche. La visione proposta suggerisce un modello di città con meno auto e una mobilità sempre più sostenibile, supportata da infrastrutture intelligenti e circolari, in cui il verde urbano, l’energia pulita e le connessioni ferroviarie ed elettriche riducano progressivamente la dipendenza dai combustibili fossili.