martedì, 22 Ottobre, 2024
Attualità

Il furto in casa è la paura più grande degli italiani

Sicurezza, il rapporto del Censis

La sicurezza domestica è diventata una delle principali preoccupazioni per gli italiani. Il 48% della popolazione, infatti, considera il furto in casa come il reato più temuto, un evento già vissuto dal 24,4% degli italiani. Questo è quanto emerge dalla terza edizione dell’Osservatorio sulla sicurezza della casa, realizzato dal Censis in collaborazione con Verisure e con il contributo del Servizio analisi criminale del Ministero dell’Interno. Il report non solo evidenzia le paure legate alla sicurezza domestica, ma analizza anche le abitudini quotidiane influenzate da queste ansie: il 9,3% degli italiani ha paura di restare a casa da solo durante il giorno, il 22,2% di notte, mentre il 38,5% teme di uscire lasciando l’abitazione incustodita. Il buio e le case vuote rappresentano i momenti ideali per i ladri. Secondo il report, nel 2023 il 30,8% dei furti in abitazione è avvenuto nel pomeriggio, prima delle 20:00. Il mese più critico è stato dicembre, con 18.864 denunce. Tra coloro che hanno subito un furto, il 68,9% ha dichiarato che al momento dell’effrazione non c’era nessuno in casa. I ladri entrano perlopiù attraverso finestre e porte finestre (52,8%) o dalla porta principale (33,2%) o secondaria (11,4%). Il valore medio della refurtiva è stato stimato tra i 1.000 e i 10.000 euro nel 41,3% dei casi.

Il 2023 ha segnato un aumento sia delle rapine che dei furti in abitazione. Le rapine sono state 1.858, mentre i furti in casa hanno toccato quota 147.660, con un incremento del 10,4% rispetto al 2022. Questo significa che ogni giorno in Italia avvengono circa 410 furti e rapine nelle case. I grandi centri metropolitani sono i più colpiti: Roma guida la classifica con 13.463 furti, seguita da Milano con 9.552 e Torino con 5.795. Un furto su cinque avviene in una di queste tre città.

Le province con la maggiore incidenza di furti rispetto alla popolazione sono quelle toscane, con Pisa in testa (48,1 furti ogni 10.000 residenti), seguita da Firenze (43,3) e Lucca (42,7). L’incremento più elevato si è registrato a Trieste (+57,5%), Pesaro Urbino (+56,8%) e L’Aquila (+55,6%).

Violenza di genere

Il rapporto Censis-Verisure analizza anche i reati di genere, spesso commessi all’interno delle mura domestiche. Nel 2023 si sono registrati 25.260 casi di maltrattamenti contro familiari e conviventi, con un aumento del 2,8% rispetto al 2022. Anche gli atti persecutori sono in crescita, mentre le violenze sessuali hanno subito una lieve flessione.

La sicurezza

La sicurezza è percepita dagli italiani come un fattore fondamentale per la qualità della vita: l’89,2% ritiene che una casa sicura sia essenziale per il proprio benessere, e il 74,4% afferma che dotarsi di sistemi di sicurezza lo fa sentire più tranquillo. Il 57,3% della popolazione, inoltre, considera questi dispositivi un efficace strumento per combattere ansie e preoccupazioni.Attualmente, l’85,5% degli italiani dispone di almeno un dispositivo di sicurezza domestica, e il 45,3% intende installarne uno entro i prossimi 12 mesi. La metà degli italiani prevede di investire di più in sicurezza nei prossimi anni, una percentuale che sale al 63,9% tra le coppie con figli.

Il futuro

L’evoluzione tecnologica sta cambiando il modo in cui gli italiani si proteggono. Il 64,7% ritiene necessario dotarsi di un sistema d’allarme completo, composto da più componenti, e l’84,9% si aspetta che tali sistemi siano in grado di anticipare il pericolo e neutralizzare eventuali intrusioni. Le serrature smart, gestibili a distanza tramite app, rappresentano il futuro della sicurezza domestica: il 50,3% degli italiani prenderebbe in considerazione l’acquisto di queste tecnologie, e il 31,9% si dichiara già pronto a utilizzarle.

La regione più sicura

Infine, il rapporto ha stilato una classifica della sicurezza domestica percepita nelle diverse regioni italiane. Le Marche risultano la regione in cui la sicurezza è percepita come maggiore, seguita da Sardegna e Trentino-Alto Adige. In fondo alla classifica si trova il Lazio, preceduto da Campania e Sicilia.

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