venerdì, 22 Novembre, 2024
Esteri

Co-fondatore del CAPTRS preoccupato per l’eccessiva influenza dell’ONU nella regolamentazione dell’IA

La scorsa settimana, il comitato consultivo delle Nazioni Unite sull’intelligenza artificiale ha presentato sette raccomandazioni per affrontare i rischi legati all’IA. Tuttavia, un esperto del Center for Advanced Preparedness and Threat Response Simulation (CAPTRS) ha osservato che mancano aspetti fondamentali. “Non hanno considerato il ruolo unico dell’IA nelle diverse regioni del mondo e le strutture economiche e normative esistenti – ha dichiarato Phil Siegel, co-fondatore di CAPTRS – Avrebbero dovuto approfondire cosa rende unico un paese come gli Stati Uniti e come le nostre azioni influenzano gli altri. L’Europa ha requisiti di privacy molto più stringenti – ha aggiunto – Cosa significa? Sarebbe stato più credibile essere precisi sulle differenze globali che influenzano l’IA”. Il 19 settembre, il gruppo consultivo di alto livello del Segretario generale dell’ONU sull’intelligenza artificiale ha proposto di creare, tra le altre cose, un gruppo scientifico internazionale e fondare un ufficio per l’IA presso il Segretariato dell’ONU. Siegel ha riconosciuto che l’ONU è una delle migliori opzioni per coordinare tali sforzi come forum globale esistente, anche se i paesi cercano di creare i propri istituti di sicurezza. Tuttavia, è preoccupato per la sua eccessiva influenza. “Dovrebbero coordinarsi attraverso l’ONU, ma non con regole rigide, bensì con le migliori pratiche – ha suggerito – C’è un problema di fiducia con le Nazioni Unite, che ha cercato di guadagnare più rilevanza in altre aree e ha incontrato resistenze. Tuttavia, è un’organizzazione a cui la maggior parte dei paesi appartiene, quindi sembrerebbe l’agenzia di coordinamento logica, ma non per stabilire misurazioni e parametri di riferimento.” Siegel ha affermato che Stati Uniti ed Europa hanno già fatto “progressi significativi” nelle norme di sicurezza a lungo termine, e le nazioni asiatiche “hanno fatto un buon lavoro e devono essere coinvolte in queste discussioni”.

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