L’inflazione è in calo nell’Eurozona, nello specifico al 2,2%, rispetto al 2,6% di luglio, con l’Italia attestata sull’1,3%. A dirlo la stima flash di Eurostat pubblicata nella giornata di ieri. Tra le principali componenti, i servizi registrano un aumento al 4,2%, rispetto al 4,0% di luglio, e i prodotti alimentari, alcolici e tabacco salgono leggermente al 2,4% dal 2,3% precedente. In calo invece i beni industriali non energetici, che scendono allo 0,4% dallo 0,7%, e soprattutto l’energia, che mostra una marcata discesa al -3,0% rispetto all’1,2% di luglio.
La situazione italiana
Per quanto riguarda l’Italia, invece, l’inflazione ad agosto è stimata all’1,3%, in calo dall’1,6% di luglio. Questa riduzione riflette in parte il calo dei prezzi energetici, che hanno avuto un impatto significativo sull’andamento complessivo del tasso di inflazione. Il Bel Paese mostra uno dei tassi di inflazione più bassi tra le principali economie dell’Eurozona, secondo i dati Eurostat, posizionandosi al di sotto della media europea del 2,2%. Con un peso di circa il 10% del paniere, l’energia rappresenta uno dei principali driver della riduzione dell’inflazione in Italia. Anche il comparto dei beni non energetici, che include una vasta gamma di prodotti di consumo, mostra segni di stabilizzazione, con variazioni contenute rispetto al mese precedente.
I servizi nel nostro Paese mantengono un tasso di inflazione stabile, contribuendo in modo meno pronunciato alla dinamica complessiva dei prezzi rispetto ad altre nazioni dell’Eurozona. I prodotti alimentari, alcolici e tabacco hanno registrato variazioni minime, con una crescita che si allinea alla media europea.
Il confronto con l’Eurozona
Confrontando l’Italia con altri Paesi Ue, emergono differenze significative. In Germania, l’inflazione è stimata al 2,0% ad agosto, in discesa rispetto al 2,6% di luglio, influenzata anch’essa dal calo dei prezzi energetici. In Belgio, il tasso rimane elevato al 4,5%, sebbene in calo rispetto al 5,4% del mese precedente, mentre la Lituania segna l’inflazione più bassa con uno 0,7% ad agosto, in discesa dall’1,1% di luglio. Francia e Spagna registrano anch’essi cali, con la Francia che vede l’inflazione scendere al 2,2% da 2,7% e la Spagna al 2,4% rispetto al 2,9% di luglio.
L’inflazione nell’Eurozona in sostanza continua a rallentare, con l’Italia che si colloca tra i Paesi con tassi di crescita dei prezzi più contenuti, guidata dal calo dei costi energetici e da una generale stabilità nei prezzi degli altri settori. Sebbene i servizi e i prodotti alimentari mostrino una certa resistenza al ribasso, il calo dell’inflazione energetica fornisce un contributo significativo alla discesa complessiva, posizionando l’Italia in una situazione relativamente favorevole rispetto ad altre economie europee.
L’indice armonizzato dei prezzi
Continuando l’analisi del report dell’Ufficio statistico dell’Unione Europea, le componenti specifiche dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Hicp), l’inflazione per l’intero paniere dei beni è scesa dal 2,6% al 2,2%, confermando una tendenza di rallentamento già in atto nei mesi precedenti. Se si esclude l’energia, il tasso annuale è stimato al 2,7%, stabile rispetto a luglio, indicando che la pressione sui prezzi rimane principalmente legata al settore energetico. Ancora più significativa è la dinamica per i beni esclusi energia e cibo non processato, con un’inflazione stabile al 2,8%, riflettendo una minore volatilità in queste categorie.
L’indice complessivo
Per i prodotti alimentari, alcolici e tabacco, che pesano per 194,7‰ nell’indice complessivo, l’inflazione è aumentata leggermente ad agosto, passando dal 2,3% al 2,4%. All’interno di questa categoria, gli alimenti processati, gli alcolici e il tabacco hanno un’inflazione stimata al 2,7%, invariata rispetto a luglio, mentre gli alimenti non processati, che hanno un peso minore di 43,5‰, mostrano una crescita più moderata, con un tasso annuale stimato all’1,1%.
L’energia, con un peso di 99,1‰ nel paniere complessivo, evidenzia il calo più drastico tra le componenti principali dell’indice, segnando un -3,0% ad agosto rispetto all’1,2% di luglio. Questo decremento significativo è un fattore determinante per il rallentamento complessivo dell’inflazione nell’Eurozona. Nei beni industriali non energetici, che rappresentano un 25,7% del totale con un peso di 257,3‰, l’inflazione scende ulteriormente, segnando un valore minimo dello 0,4%, rispetto allo 0,7% del mese precedente.