Aumentano, seppur di poco, i certificati medici per malattia, con un +1,3% in confronto a un anno fa, nei primi 6 mesi del 2024. A dirlo l’Inps attraverso un comunicato stampa dell’osservatorio statistico, che sottolinea come, “nel primo semestre dell’anno 2024 sono arrivati complessivamente 15,7 milioni di certificati, di cui 11,8 milioni (75,5%) dal settore privato, con un aumento complessivo molto lieve (+1,3%) rispetto allo stesso periodo del 2023”.
I dettagli
Andando più nel dettaglio, i certificati di malattia nei primi due trimestri del 2024 mostrano variazioni diverse rispetto agli stessi periodi del 2023, fa sapere l’Istituto previdenziale. Nel primo trimestre del 2024 sono stati emessi 8,7 milioni di certificati, con una diminuzione del 3,7% rispetto ai 9 milioni del primo trimestre del 2023. Nel secondo trimestre del 2024, i certificati sono quasi 7 milioni, con un aumento dell’8,3% rispetto ai 6,4 milioni dello stesso periodo del 2023. La variazione congiunturale tra il primo e il secondo trimestre dello stesso anno, influenzata dalla stagionalità della malattia, è negativa in entrambi gli anni: più marcata nel 2023 (-28,9%) rispetto al 2024 (-20,1%).
Il primo trimestre
Nel primo trimestre del 2024, continua lo studio, la diminuzione dei certificati di malattia rispetto allo stesso periodo del 2023 è stata più pronunciata nel nord Italia (-4,4%) rispetto al centro (-3,5%) e al sud (-2,5%). La riduzione è stata più marcata per le donne (-4,4%) e per la fascia di età tra 30 e 49 anni (-6,6%), mentre è stata meno significativa per le persone di 50 anni e oltre (-1,9%). Nel settore privato, le giornate totali di malattia sono state circa 31 milioni, con una diminuzione del 3,7%, e nel settore pubblico 9,2 milioni, con una riduzione del 4,2%. La media delle giornate di malattia per certificato nel primo trimestre 2024 è stata di 4,7 nel settore privato (rispetto a 4,8 nel 2023) e 4,2 nel settore pubblico, in linea con il valore del 2023.
Il secondo trimestre
Nel secondo trimestre del 2024, osserva l’Inps, l’aumento del numero di certificati di malattia è stato simile nelle regioni del centro (+9,7%) e del nord (+9,2%), mentre è stato meno marcato al sud (+5,8%). L’incremento è stato più significativo per le donne (+9,3%) rispetto agli uomini (+7,4%) e ha riguardato soprattutto i più giovani (+13,2% nella fascia di età fino a 29 anni). Le giornate totali di malattia sono state circa 25,8 milioni nel settore privato (+4,2%) e 7,3 milioni nel settore pubblico (+8,3%). La durata media delle malattie per certificato è rimasta stabile: 4,9 giorni nel settore privato (rispetto a 5,0 nel 2023) e 4,4 giorni nel settore pubblico (rispetto a 4,5 nel 2023).
Le visite fiscali
Per quanto riguarda le verifiche ispettive sullo stato di malattia dei lavoratori, le visite mediche fiscali coinvolgono principalmente i lavoratori assicurati del settore privato e quelli del settore pubblico appartenenti al Polo unico. Le visite possono essere richieste dall’azienda o disposte direttamente dall’Inps.
Nel primo trimestre del 2024 sono state effettuate circa 230.000 visite fiscali, con una diminuzione del 29% rispetto allo stesso periodo del 2023. Il tasso di idoneità, che misura la percentuale di lavoratori ritenuti idonei a riprendere l’attività lavorativa dopo la visita, ha registrato leggere diminuzioni per gli assicurati del settore privato: dall’12,3% all’11,5% per le visite d’ufficio e dal 21,9% al 21,1% per quelle richieste dal datore di lavoro. Nel Polo unico del settore pubblico, il tasso di idoneità per le visite d’ufficio è invece aumentato al 21,5% rispetto al 17% del 2023, mentre è rimasto stabile sopra il 29% per le visite richieste dal datore di lavoro. Il numero medio di giorni di riduzione della prognosi è rimasto stabile tra i 4 e i 5 giorni.
Nel secondo trimestre del 2024, infine, le visite fiscali sono state circa 208.000, con una diminuzione del 32,4% rispetto allo stesso periodo del 2023. Anche in questo caso, la diminuzione del tasso di idoneità e del numero medio di giorni di riduzione della prognosi è stata più contenuta, tranne per le visite del Polo unico, dove il tasso di idoneità delle visite d’ufficio, conclude l’Inps, è aumentato dal 14,3% nel 2023 al 20,4% nel 2024, e i giorni di riduzione della prognosi per le visite richieste dal datore di lavoro sono passati da 3,5 a 4 giorni.