Sulla manovra economica per il 2025 iniziano le prese di posizioni. Non tutte preventivamente contro, come nel caso della Cisl, il sindacato di Luigi Sbarra si mostra disponibile a vedere cosa c’è di nuovo e spingere per le intese condivise. “La Cisl è pronta con idee e proposte concrete per sostenere una fase di dialogo sociale finalizzato allo sviluppo, al lavoro ed alla coesione nazionale”. “E’ necessario”, osserva Sbarra, “attivare a settembre un confronto costruttivo tra Governo e Parti sociali sui temi della crescita e del rilancio degli investimenti pubblici e privati per consolidare e rafforzare i positivi risultati sul versante della occupazione”.
Le richieste della Cisl
“Sulla manovra economica per il 2025”, propone il segretario della Cisl, “dovranno essere riconfermate alcune misure sociali, economiche e fiscali che come forze sociali riformiste e responsabili abbiamo conquistato in questi anni a partire dalla conferma della riduzione del cuneo fiscale per le fasce medio-popolari, da rendere strutturale in prospettiva e dell’accorpamento delle prime due aliquote Irpef. Bisogna dare continuità alla defiscalizzazione sui frutti della contrattazione nazionale e decentrata, da allargare ai settori pubblici e garantire l’indicizzazione delle pensioni. Chiediamo interventi a favore della famiglia e della natalità, e risorse adeguate per attuare e finanziare la legge sulla non autosufficienza. Serve un forte investimento nel pubblico impiego a cominciare dalla stretta in sede Aran per rinnovare i contratti pubblici e maggiori risorse sulla sanità e nella scuola”.
La previdenza, tre proposte
Il tema previdenziale rimane il più atteso e complesso da affrontare. La Cisl indica tre priorità. “E’ necessario riaprire il tavolo al Ministero del Lavoro su previdenza e pensioni e lavorare intanto su tre priorità”, spiega Sbarra, “pensione di garanzia per i giovani, sostegno alla previdenza complementare e flessibilità in uscita. Sono tre misure di civiltà, che servono per dare certezze alle persone in particolare a ragazze e ragazzi incastrati in percorsi lavorativi frammentati che con il sistema contributivo puro rischiano di andare incontro a pensioni da fame”. Infine il sindacato non si tirerà indietro e annuncia la sua apertura al dialogo. “La Cisl è pronta con idee e proposte concrete per sostenere una fase di dialogo sociale finalizzato allo sviluppo, al lavoro ed alla coesione nazionale”.