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ROBERTA METSOLA PRESIDENTE PARLAMENTO EU

UE: Roberta Metsola rieletta presidente del Parlamento. Trattative ad oltranza per la presidenza della Commissione a von der Layen

mercoledì, 17 Luglio 2024
1 minuto di lettura

Roberta Metsola è stata rieletta, martedì, presidente del Parlamento europeo, ottenendo 562 voti su 720 nel primo turno di votazioni della sessione plenaria inaugurale a Strasburgo. L’eurodeputata maltese del Partito Popolare Europeo (PPE) aveva una sola avversaria: Irene Montero di Podemos, partito spagnolo di estrema sinistra, che ha ricevuto 61 voti.

“Decisioni difficili”

Eletta per la prima volta Presidente del Parlamento europeo nel gennaio 2022, la 45enne Metsola manterrà l’incarico per 2 anni e mezzo, poiché il mandato quinquennale è tradizionalmente diviso tra il PPE di centro-destra e i Socialisti di centro-sinistra. “Non esiterò a prendere decisioni difficili – aveva dichiarato Metsola prima del voto – La mia porta sarà sempre aperta e i membri saranno trattati con equità e dignità”. Più complicata la situazione per Ursula von der Leyen. L’attuale presidente della Commissione europea aveva ottenuto un successo a giugno quando i leader UE l’avevano sostenuta per un secondo mandato. Giovedì dovrà cercare di convincere la maggioranza dei 720 parlamentari europei. Il Partito Popolare Europeo (PPE) ha 188 seggi, i Socialisti e Liberali ne hanno 155 e il gruppo Renew 75. Sulla carta, potrebbe ottenere i 361 voti necessari per un secondo mandato, ma non è garantito che tutti i membri della coalizione la sosterranno. Se non ottenesse 361 voti, l’Unione Europea potrebbe entrare in crisi. Nel 2019, von der Leyen fu eletta con un margine ristretto di nove voti. Ora, socialisti e liberali sono allarmati per la sua apertura al premier italiano Georgia Meloni, capo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR) alla quale potrebbe offrire concessioni sulla politica di immigrazione. I Verdi, con 53 seggi, potrebbero fornirle i voti necessari senza un accordo con Meloni. Von der Leyen dovrà risolvere la disputa sull’uso dei motori a combustione dopo il 2035. Mentre il PPE vuole revocare il divieto, i socialisti e i verdi vogliono mantenerlo.

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