venerdì, 22 Novembre, 2024
Politica

Meloni: “Sgravi per assumere giovani e donne, bonus da 100 euro per i dipendenti”

I sindacati a Palazzo Chigi. Il Premier: “Difendere il potere d’acquisto delle famiglie”

“La nostra linea è chiara: sosteniamo chi cerca un lavoro, chi assume e chi intende mettersi in proprio partendo dalle categorie che oggi più difficilmente trovano lavoro”. Con queste parole il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha accolto ieri a Palazzo Chigi le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cida, Cisal, Confintesa, Confsal e Usb) per approfondire gli interventi dell’esecutivo per il mondo del lavoro oramai alla vigilia del 1° maggio. Un’occasione, insomma, per fare il punto della situazione e per annunciare che all’interno del Consiglio dei Ministri di oggi approderà la riforma delle politiche di coesione che prevede un investimento da 75 miliardi, di cui 43 provenienti da risorse europee. Nello specifico, il Premier ha anticipato che nel decreto ci saranno misure per sostenere l’occupazione dei giovani, delle donne e di alcune categorie di lavoratori svantaggiati: “Misure”, ha aggiunto, “le quali prevedono la riduzione degli oneri contributivi per i nuovi assunti per due anni”.

Nuove imprese

Accanto agli accorgimenti per sostenere il lavoro dipendente sono previste specifiche disposizioni per favorire l’avvio di nuove attività distinte per il Centro Nord e il Mezzogiorno. A queste misure di sostegno all’occupazione si accompagnano azioni per riqualificare i lavoratori di grandi imprese in crisi per favorire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro. “Nello specifico intendiamo sostenere la nascita di nuove imprese attraverso una misura dedicata ai soggetti attualmente disoccupati. L’obiettivo è quello di continuare a sostenere la crescita dell’occupazione, la riduzione della disoccupazione e degli inattivi”.

100 euro

Altra notizia data dal Primo Ministro, la decisione di portare nel Cdm odierno, nell’ambito dell’attuazione della delega fiscale, un decreto legislativo che permetterà di erogare, nel mese di gennaio 2025, un’indennità di 100 euro a favore dei lavoratori dipendenti, con reddito complessivo non superiore a 28.000 euro con coniuge e almeno un figlio a carico, oppure per le famiglie monogenitoriali con un unico figlio a carico. Un provvedimento, per Meloni, che rientra nel più ampio lavoro che il governo ha portato avanti finora per difendere il potere d’acquisto delle famiglie e dei lavoratori, segnatamente quelli più esposti: “In questi sedici mesi di governo, infatti, abbiamo scelto di concentrare le risorse che avevamo a disposizione per interventi di carattere redistributivo”.

All’incontro tra governo e sindacati, oltre Meloni, hanno partecipato il Vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, i Ministri Raffaele Fitto, Giancarlo Giorgetti (in video collegamento), Marina Calderone, Adolfo Urso, il Viceministro Maurizio Leo e il Sottosegretario Alfredo Mantovano.

Labour

Da segnalare che ieri il Premier ha ricevuto a Palazzo Chigi una delegazione del Labour7, il formato che riunisce le organizzazioni sindacali delle Nazioni G7 e dell’Ue. Al confronto hanno preso parte Giulio Romani, Segretario confederale della Confederazione europea dei sindacati, Veronica Nilsson, Segretario generale del Comitato consultivo sindacale dell’Ocse, Luc Triangle, Segretario generale della Confederazione sindacale internazionale, Luigi Sbarra, Segretario generale Cisl, Pierpaolo Bombardieri, Segretario generale Uil, e Francesca Re David, Segretario confederale Cgil. Gli esponenti sindacali hanno consegnato al premier una dichiarazione contenente le raccomandazioni ai leader G7 in vista del vertice di Puglia del 13-15 giugno. Meloni ha illustrato le priorità della Presidenza italiana del G7 in materia di lavoro e politiche sociali, soffermandosi sui principali punti dell’agenda dell’appuntamento. In particolare, la Presidenza italiana intende porre l’accento sull’impatto dell’intelligenza artificiale sul lavoro e sull’impegno dell’Italia sul tema della formazione e aggiornamento professionale per favorire l’adattamento dei lavoratori alle transizioni in corso.

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