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Counting Japanese Yen banknote

Giappone: inflazione crescente, tassi fermi per ora al 0,1%

giovedì, 25 Aprile 2024
1 minuto di lettura

La Banca del Giappone (BoJ) potrebbe essere costretta a innalzare i tassi d’interesse come reazione all’aumento dell’inflazione, stimolata da uno yen particolarmente debole. I tassi, per ora, rimangono fermi allo 0,1%. La politica monetaria degli Stati Uniti, con la previsione di mantenere i tassi di interesse elevati per un periodo prolungato, è stata un fattore chiave nel contribuire al deprezzamento della valuta giapponese, portandola a toccare i minimi storici degli ultimi 34 anni. Per il Governatore della Banca del Giappone, Haruhiko Ueda, potrebbero esserci interventi decisi nel caso in cui l’impatto negative sull’economia nazionale diventi troppo gravoso. Sebbene sia chiaro che l’era dei tassi negativi si è conclusa, eventuali futuri rialzi saranno attuati con estrema cautela. Tuttavia, la pressione crescente dell’inflazione e il dato sull’inflazione core, che ha registrato un incremento significativo raggiungendo il 2,6% nel mese di marzo, potrebbero forzare la Banca del Giappone a una stretta monetaria più rapida ed incisiva di quanto previsto.

Parola agli esperti

Le aspettative attuali del mercato, suggeriscono che i tassi della BoJ potrebbero salire oltre lo 0,6%. Per esperti come Takahide Kiuchi di Nomura è importante considerare due incrementi annuali dei tassi d’interesse, mentre Kazuo Momma dall’Istituto di Ricerca Mizuho mette in evidenza i rischi di un’inflazione galoppante. In aggiunta, la BoJ potrebbe iniziare a considerare una riduzione progressiva degli acquisti di obbligazioni governative come parte del suo nuovo corso di azioni. Derek Halpenny di MUFG Bank Ltd prevede che la Banca del Giappone potrebbe adottare misure più drastiche e incisive. Il Ministro delle Finanze, Shunichi Suzuki, ha accennato alla possibilità di futuri interventi diretti sul mercato valutario. Con la fine dell’era dei tassi negativi, la BoJ si ritrova ora dotata di nuovi strumenti per modulare in maniera più efficace la sua politica monetaria, come sottolineato da Kiuchi del Nomura Research Institute.

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