Torna a teatro lo spettacolo dei record! “IL PICCOLO PRINCIPE”, la storia più letta e amata di tutti i tempi, è stato nuovamente in scena dal 1° all’11 febbraio 2024 al Teatro Sistina di Roma, prima di proseguire il tour italiano.
In questa occasione ho avuto modo di osservare la regia rodata di Genovese e le interpretazioni degli attori, rispetto alla messa in scena di un classico senza tempo, perché eterno è il messaggio contenuto nelle pieghe delle sue parole.
«Tutti gli adulti sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano» è la frase che punta il dito verso il nostro petto e bacchetta le nostre coscienze avvizzite dal grigiore quotidiano; ma quest’opera di Antoine de Saint Exupery ci restituisce lo sguardo necessario alla bellezza e all’amore, lo sguardo del cuore, per riscoprire il valore e la possibilità di creare un altro tipo di quotidianità: quella necessaria alla costruzione dei legami sentimentali, fatta di costanza, rispetto dell’altro, accrescimento di valore, che dovrebbe essere progressivo quanto la progressione di radicamento del legame.
Ancora una volta lo spettacolo ha regalato e regalerà al pubblico emozioni forti e autentiche, aiutando grandi e piccini a capire quali sono le cose veramente importanti, quelle che vengono insegnate da bambini ma che si dimenticano una volta diventati adulti. Spetta proprio al Piccolo Principe, eterno bambino, rinfrescare la memoria. Così il pubblico, attraverso il viaggio di questo “ometto” attraverso tanti pianeti, quante le cecità e i vizi dei “ben strani grandi”, come il piccolo principe definisce gli adulti, comincerà a vedere cosa vuol dire usare gli occhi del cuore, per ricomporre, insieme alla storia, il significato della parola “amore”.
Dopo lo straordinario successo riscosso dalla tournée 2023, che ha venduto 60.000 biglietti, lo spettacolo prodotto da Razmataz Live e diretto da Stefano Genovese, è stato rappresentato a Roma fino a domenica 11 febbraio, per poi spostarsi al Ravenna, a Torino, al Palapartenope di Napoli, al Teatro Repower di Milano, da giovedì 7 a domenica 24 marzo, al Teatro Vittorio Emanuele di Messina, da venerdì 5 a domenica 7 aprile, allo Stadium di Genova, sabato 13 e domenica 14 aprile, e al Teatro Cilea di Reggio Calabria, da venerdì 19 a domenica 21 aprile.
Lo show firmato Razmataz Live è una rappresentazione unica nel suo genere, che si snoda attraverso gli innumerevoli linguaggi che la narrazione, la musica, il canto, la scenografia e, più in generale, la performance offrono. In equilibrio tra prosa, musical, nouveau cirque e installazione, ogni significato, ogni personaggio, ogni snodo della vicenda attinge al codice più adatto ad arrivare allo spettatore.
Nella volontà di essere fedele allo stile dell’opera originale, nel mettere in scena “IL PICCOLO PRINCIPE” Stefano Genovese ha intrapreso un percorso per immagini, non lasciando alle parole il ruolo centrale, ma affidando il racconto all’immaginazione, traducendolo in un’esperienza spettacolistica evocativa che solo il teatro, per sua stessa natura, è in grado di restituire. Da affezionata del testo dell’autore, devo agire un superamento del gusto personale per affrontare un commento critico ad una regia che, ad ogni modo, risulta efficace e contemporanea, capace di trascinare adulti e piccini dentro un mondo magico e affascinante in cui si abbandona lo stato tradizionale di gravità e peso della materia: memorabile, in tal senso il lancio dei pianeti in platea, tra sorrisi e applausi entusiasti del pubblico. Genovese ha scelto una cifra trasversale, realizzando uno spettacolo godibile per i bambini e per gli adulti, compiendo l’istanza universalistica dell’autore. Siamo di fronte ad uno spettacolo che coinvolge ogni età, adatto alle famiglie e capace di mescolare insieme diverse discipline artistiche, con una capacità di coinvolgere il pubblico che travolge.
Non posso non dire che l’asciugatura del testo è stata un azzardo eccessivo, a mio parere, nel capitolo che riguarda la relazione tra la rosa e il piccolo principe, perché questa relazione è il fulcro dell’intera storia e avrebbe necessità di avere un po’ più di spazio. Idem si dica per l’eliminazione completa della figura del serpente, simbolo della morte, che scompare nella messa in scena. Immagino questa sia una scelta registica atta a non turbare i più piccoli, guidandoli verso un congedo del protagonista più misterioso, ma meno traumatico del confronto diretto con la morte. La riuscita registica, nonostante la mancata valorizzazione di alcune sottigliezze del testo, è evidente nella resa complessiva del messaggio del libro: a fine spettacolo una commozione intera ha investito la platea.
«Il Piccolo Principe ha la capacità di raggiungere più livelli di lettura – racconta il regista Stefano Genovese – Piace ai bambini, che ritrovano qui un eroe loro coetaneo, e piace anche agli adulti, ai sognatori, ai filosofi. Il pubblico potrà rivivere il viaggio del piccolo protagonista, che in realtà è più saggio e consapevole di tutti gli adulti che incontra».
Le verità sono semplici e diventano assolute proprio in virtù della loro essenzialità. Le immagini – come sosteneva lo stesso Antoine de Saint-Exupéry – aiutano a non dimenticare, a rendere reale ciò che, se fosse solo raccontato, non sarebbe creduto. Un pensiero molto attuale, estremamente all’avanguardia in un’epoca in cui ancora la fotografia era agli albori, quasi a predire l’importanza che essa, un secolo dopo, avrebbe iniziato ad avere nelle vite di ciascuno di noi.
Anche quest’anno “IL PICCOLO PRINCIPE” vanta un cast creativo di prim’ordine: Stefano Genovese (Regia), Carmelo Giammello (Scene), Paolo Silvestri (Direzione e arrangiamenti musicali), Guido Fiorato (Costumi) e Giovanni Pinna (Disegno luci).
Pubblicato nel 1943, “IL PICCOLO PRINCIPE” è un racconto senza tempo, che ha incantato grandi e piccini per generazioni. È il libro più tradotto dopo la Bibbia (oltre 500 lingue e dialetti) e ha venduto più di 200 milioni di copie in tutto il mondo (19 milioni solo in Italia). Un’opera fortemente trans-mediale, che negli anni è stata adattata e declinata in innumerevoli forme, dai fumetti, ai film, dalle serie animate al balletto.
Personaggi e interpreti
– Alessandro Stefanelli/Gabriele Tonti (Principe)
– Davide Paciolla (Aviatore)
– Claudia Portale (Rosa)
– Matteo Prosperi (Re/Prim’attore/Geografo)
– Giulio Lanfranco (Uomo d’affari/Ubriacone)
– Vittorio Catelli (Lampionaio)
– Ludovico Cinalli (Volpe)