venerdì, 22 Novembre, 2024
Europa

Russia e Stati Uniti: stiamo tornando alla diarchia da guerra fredda?

Russi meno degli americani, ma producono più ingegneri che influencer

La Russia conta circa 146 milioni di abitanti, mentre gli Stati Uniti ne hanno poco meno del doppio: 330 milioni. Le persone giovani, di età compresa tra i 20 e 34 anni sono 21,5 milioni in Russia e 46,8 negli Stati Uniti. Di questi si stima che, in entrambi i paesi, circa il 40% arrivi ad ottenere un’istruzione superiore. Ma negli Stati Uniti soltanto 1,35 milioni di questi giovani si laurea in ingegneria. Mentre in Russia oltrepassano i 2 milioni. E’ questa, secondo lo storico e antropologo francese Emmanuel Todd, la ragione per la quale la Russia resiste alle sanzioni, produce beni fondamentali e, come è accaduto nei giorni scorsi, riesce a preoccupare per la disponibilità di missili ipersonici e armi più sofisticate in grado di agire dallo spazio. Non solo, ma secondo Todd, molti laureati in materie scientifiche negli Stati Uniti provengono dalla Cina e dai paesi arabi e orientali che, di fatto, sono alleati della Russia.

I dati della nuova ‘guerra fredda’

Insomma si ripropone, sotto altre spoglie, la tensione strutturale tra gli Stati Uniti e Russia come è stato durante la guerra fredda. Nel 2022, il Pil russo – spiega Todd nel libro appena pubblicato “Le défaite de l’Occident” – rappresentava l’8,8% del Pil degli Stati Uniti e, combinato con il PIL bielorusso, il 3,3% del Pil del campo occidentale. E quindi si domanda come abbiano fatto gli Stati Uniti, nonostante questo squilibrio a loro favore, a non essere più in grado di produrre abbastanza proiettili e armi per l’Ucraina? Todd sostiene che buona parte del Prodotto interno lordo degli Stati Uniti derivi da grandi sistemi di intrattenimento, media, banche, filiere di servizi come studi di avvocati, finanza, marketing influencer, mentre la Russia, ad esempio, ha salvaguardato il sistema industriale, la produzione di materie prime e l’agricoltura. La Russia in dieci anni, dal 2012 al 2022 è passata dalla produzione di 37 milioni di tonnellate l’anno di grano a oltre 80 milioni. Gli Stati Uniti sono passati da 65 milioni di tonnellate a 47 milioni. Tra l’altro considerando solo “l’economia fisica”, di vera produzione di beni (industria, costruzioni, trasporti, miniere e agricoltura), si ottiene un Pil pro-capite di 39.520 dollari per gli Stati Uniti. Inferiore a 48.000 dollari della Germania e 41.000 dollari per ogni francese. Comunque superiore al Pil pro-capite russo di poco superiore a 10.000 dollari. Motivo per credere che non basta misurare il solo denaro per capire i fondamentali di un Paese.

Dati strutturali e predittivi

Will Bunch, giornalista americano vincitore del Premio Pulitzer, sostiene che “oggi ci sono due Americhe, separate e diseguali.” Uno è altamente istruita e l’altra no. Ovvero con decine di milioni di persone che non riescono ad avere un livello sufficiente di istruzione. Mentre la società russa sarebbe più egualitaria e coesa. Infine i dati più significativi e predittivi: tra il 2000 e il 2017, fase centrale del governo putiniano sia come Presidente della Federazione che capo del governo, e fino al 2020, il tasso di omicidi è sceso a 4,7 su 100.000, sei volte inferiore a quando governava Eltsin. Il tasso di suicidio, nel 2021, è stato 10,7, ovvero 3,6 volte inferiore a vent’anni fa. Per quanto riguarda la mortalità infantile annuale, questa è scesa da 19 per 1.000 “bambini nati vivi” nel 2000 a 4,4 nel 2020, scendendo al di sotto del tasso americano che è salito a 5,4 (fonte Unicef). Forse è tornato il momento, per gli Stati Uniti di rispolverare una frase che permise all’Occidente di vincere la corsa verso la Luna e stabilire i presupposti per il crollo dell’Unione Sovietica durante la guerra fredda: “Ask not what your country can do for you; ask what you can do for your country.” E oggi non ci dovrebbe essere più bisogno di tradurla.

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