I medici di famiglia e i pediatri potranno aggregarsi per dare vita a Case di comunità spoke gestite in autonomia e prese in affitto o in leasing con il sostegno di Enpam. Queste case nasceranno predisposte per ospitare altri specialisti e professionisti sanitari, il personale e gli infermieri di studio.
L’iniziativa è stata anticipata da Alberto Oliveti, presidente della Fondazione ENAPAM nel corso di un interessante incontro sul futuro della Medicina Territoriale organizzato dall’Ordine dei Medici di Salerno.
Rispetto alle Case di comunità centralizzate “hub” previste dal Pnrr, le Case di comunità “spoke” si caratterizzeranno per una maggiore capillarità e un’effettiva vicinanza sul territorio. Inoltre non saranno di proprietà pubblica ma frutto dell’iniziativa dei liberi professionisti convenzionati con il Ssn. Saranno realizzate nel rispetto della normativa vigente in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Concretamente i team dei medici interessati potranno individuare l’immobile da destinare a Casa di comunità spoke; i locali verranno quindi acquistati, ristrutturati e attrezzati da un fondo immobiliare e quindi dato in affitto o in leasing agli stessi medici che ci lavoreranno.
I medici si potranno organizzare nel modo che preferiscono, ad esempio formando una cooperativa o una società tra professionisti con altra forma giuridica.
Non necessariamente bisognerà partire da zero: si potranno utilizzare anche coop o società esistenti e/o convertire studi professionali già funzionanti.
Nel caso di leasing – che si differenzia dall’affitto perché alla fine permette ai medici di diventare proprietari – è prevista la possibilità di farsi aiutare dal Fondo di garanzia per i liberi professionisti, promosso dallo Stato e co-finanziato da Enpam.
Dal punto di vista professionale l’obiettivo è quello di contribuire a passare da un modello con al centro l’ospedale a un’integrazione progressiva territorio-ospedale, partendo dalla casa come primo luogo di cura.
Gli studi professionali organizzati in Case di comunità “spoke” saranno naturalmente connessi con le Case di comunità “hub”previste dal PNRR.
“Al fine di inserire le singole CdC Spoke all’interno di una piattaforma organizzata, il progetto prevede la creazione di una ‘struttura di rete’ tra i veicoli e la presenza di un soggetto coordinatore di tale rete, ha precisato Oliveti,adeguatamente rappresentativo delle categorie dei medici.
Al riguardo, anche alla luce dei servizi ad alto contenuto tecnologico che si intende prevedere all’interno delle CdC Spoke, è stata individuata l’opportunità di far leva sull’esperienza maturata nel progetto Tech2Doc. La piattaforma Tech2Doc è stata realizzata dalla Fondazione Enpam e sarà anche utilizzata dall’Istituto Superiore di Sanità per erogare formazione sui temi della telemedicina e della sanità digitale. “
La Fondazione ha inteso creare uno strumento fruibile da tutti i medici e gli odontoiatri che assolvesse al compito di informare e divulgare i risultati raggiunti dalla scienza medica grazie al contributo determinante offerto dallo sviluppo tecnologico e digitale, al fine di sviluppare e diffondere nuove competenze validate scientificamente da applicare nella pratica clinica, contribuire al progresso della sanità digitale in Italia, consentire di cogliere appieno le opportunità rivenienti dal corretto utilizzo clinico e assistenziale dei sistemi di telemedicina e dal resto delle innovazioni digitali in sanità.
Si ritiene che l’esperienza maturata con la piattaforma Tech2Doc consenta di definire e diffondere la metodologia di valutazione e classificazione tecnico-scientifica dei servizi in telemedicina, con accurata recensione delle caratteristiche di uso clinico, a beneficio di tutte le CdC Spoke, con l’effetto di contribuire a definire un modello che i veicoli potranno utilizzare per valutare gli impatti prodotti dall’attività erogata nella CdC Spoke.
Nel primo anno di vita la piattaforma www.Tech2Doc.it ha collezionato 41.000 accessi-utente per un totale di 141.000 contenuti visualizzati. Gli argomenti che hanno riscosso maggiore interesse sono stati Telemedicina, Terapie digitali e Intelligenza artificiale. In particolare, Tech2Doc ha coinvolto finora un bacino di oltre 70 esperti e figure autorevoli provenienti da diversi settori, da quello sanitario alla giurisprudenza.
In un contesto sanitario in continua evoluzione e trasformazione, la sinergia tra la piattaforma Tech2Doc e il Progetto CdC Spoke prevederà l’introduzione nell’ambito delle caratteristiche strutturali delle CdC Spoke di servizi ad alto contenuto tecnologico, al contempo supportando la formazione delle nuove generazioni di medici e odontoiatri e l’aggiornamento dei professionisti già attivi nelle strutture esistenti. Quale soggetto coordinatore della rete delle CdC Spoke, Tech2Doc assicurerà inoltre l’uniformità delle stesse, avendo riguardo sia alle caratteristiche strutturali, sia ai livelli di servizio da prestare (individuando linee guida, standard contrattuali e modelli di benchmark) e supporterà i singoli veicoli nei rapporti con il fondo immobiliare che concederà in locazione gli immobili e con le società di leasing che ne supporteranno l’acquisto.