Al summit del G20 si è parlato di equilibri geopolitici, della guerra in Ucraina, del nuovo corso del continente africano, ma non è mancata l’attenzione anche ai temi come la transizione energetica e la lotta ai cambiamenti climatici. L’assenza di impegni ben definiti e sottoscritti non ha impedito di dichiarare l’obiettivo comune di triplicare l’uso delle energie rinnovabili entro il 2030 e sull’eliminazione dei combustibili fossili.
Global Biofuel Alliance
Alla fine degli incontri bilaterali e multilaterali è stata istituita la Global Biofuel Alliance, che ha l’obiettivo di favorire la diffusione dei biocarburanti e la transizione energetica a livello globale. La proposta, avanzata dall’India nella ministeriale dello scorso 22 luglio, è stata sostenuta “con convinzione” dall’Italia. In particolare l’Italia ritiene importante sviluppare i biocarburanti sostenibili come soluzione chiave nel percorso verso la progressiva decarbonizzazione, in particolare del settore dei trasporti. Inoltre il nostro Paese si è dichiarato pronto a fornire supporto e rafforzare le collaborazioni internazionali per la diffusione e lo sviluppo di biocarburanti sostenibili.
Fondi ai Paesi africani
L’80% della produzione di biocarburanti viene dagli Stati Uniti, poi Brasile, Europa e Indonesia. Per contribuire alla decarbonizzazione dei trasporti e raggiungere la neutralità climatica la produzione dovrà triplicare. È necessario, inoltre, investire in tecnologie innovative per migliorare la gestione dei rifiuti e dei terreni coltivati. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, nel 2022 i biocarburanti hanno permesso al settore dei trasporti di rinunciare a quasi due milioni di barili di petrolio al giorno. Inoltre la Presidente della Commissione europea, Von der Leyen, ha esortato a concretizzare l’obiettivo dei 100 miliardi di dollari di finanziamenti per il clima da devolvere ai paesi africani. Mentre attraverso il Global Gateway nei prossimi cinque anni l’Ue investirà almeno 4 miliardi di euro in energie rinnovabili e nell’idrogeno nelle economie in via di sviluppo.
Impegni di Italia, Regno Unito e Brasile
Mentre l’Italia destinerà all’Africa 3 miliardi di euro nei prossimi 5 anni, equamente destinati a iniziative di mitigazione e adattamento. Anche il Regno Unito, attraverso il premier Rishi Sunak, ha annunciato chefornirà 2 miliardi di dollari al Green Climate Fund istituito da 194 paesi in seguito all’accordo di Copenaghen alla COP15. Il pianeta sta affrontando “un’emergenza climatica senza precedenti” a causa della “mancanza di impegno per l’ambiente” ha detto il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, che ospiterà il prossimo G20 a dicembre. “Inondazioni, tempeste e incendi stanno diventando sempre più frequenti” e Lula ha fatto della tutela dell’ambiente e, in particolare dell’Amazzonia, uno dei pilastri della sua azione politica. Il Brasile ha istituito una task force di polizia internazionale per la regione e attivato un gruppo di ricerca scientifica sul modello del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (Ipcc). “Il Brasile è di nuovo presente”, ha detto Lula, nella lotta contro il cambiamento climatico dopo quattro anni di aumento della distruzione dell’Amazzonia.