I prodotti di biocontrollo per le aziende agricole sono considerati una valida alternativa ai pesticidi chimici. Sono generalmente più rispettosi dell’ambiente, non lasciano residui nelle colture e non sono tossici per gli animali e gli esseri umani. Per alcuni di questi motivi Cia-Agricoltori Italiani e Ibma Italia hanno chiesto all’Unione europea “un canale preferenziale per questi tipi di prodotto, con l’obiettivo di accelerarne l’autorizzazione alla vendita” e nello stesso tempo di ridurre, entro il 2030, del 50% l’uso dei fitofarmaci, anche in vista del Green Deal europeo, il pacchetto di iniziative strategiche che mira ad avviare l’Ue sulla strada di una transizione verde, con l’obiettivo ultimo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Progetto congiunto
‘Il BioControllo: le moderne ed efficaci strategie nella difesa fitosanitaria’, il convegno ad hoc organizzato per il Salone Sana di Bologna e che insieme ad Anabio-Cia e AIPP, l’Associazione Italiana per la Protezione delle Piante, ha fatto il punto sul progetto congiunto, già in pista dal 2019, e oggi esempio unico in Europa di sperimentazione tecnico-pratica tra aziende produttrici di presidi di biocontrollo e agricoltori. All’attivo ci sono prove in campo già su un terzo delle regioni italiane – Campania, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia e Toscana – con l’obiettivo di arrivare a coinvolgerne almeno il 50% entro la fine del 2023.
Come funziona
La tecnica prevede interventi per la difesa integrata delle colture, su vigne e uliveti, alberi da frutto e ortive, che utilizzano microrganismi o derivati, insetti utili, feromoni e sostanze naturali, per contrastare anche le più note e terribili malattie delle piante, dalla peronospora alla mosca dell’olivo.
Prioritá europea
“Il biocontrollo deve diventare una priorità agricola europea” – ha detto il presidente di Anabio-Cia, Giuseppe De Noia -. “Questo vuol dire velocizzare l’iter di registrazione e autorizzazione di nuovi prodotti a minor impatto per la difesa fitosanitaria delle colture e snellirne la burocrazia, per recuperare, la perdita incredibile di sostanze attive disponibili in Europa, in 30 anni praticamente dimezzate”.
Agricoltura sostenibile
Giacomo De Maio, Presidente di Ibma Italia, ha aggiunto: “Affinché possano essere raggiunti gli obiettivi Ue per un’agricoltura sostenibile, il biocontrollo gioca un ruolo primario quale alternativa, la più attendibile, ai prodotti di sintesi, ma come sempre cambiamenti che coinvolgono sistemi radicati e consolidati nel tempo risultano faticosi e problematici. Da qui la necessità di avviare, con Cia e la sua associazione Anabio, un percorso a supporto dei tecnici del settore con training programmati e applicazioni pratiche, per conoscere e comprendere le corrette strategie di utilizzo sulle diverse colture, in questo modo è possibile traghettare le aziende agricole verso la transizione ecologica e minimizzare i danni che ogni cambiamento epocale comporta’’.