54 Paesi membri del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite hanno votato a favore di una risoluzione che condanna Israele per presunte violazioni dei diritti delle donne. La risoluzione accusa lo stato ebraico di costituire un “grande ostacolo” per le donne palestinesi, le quali non riescono a esercitare completamente i loro diritti per raggiungere uno status di autosufficienza, promozione e integrazione nello sviluppo della loro società.
Il popolo palestinese
Secondo il Consiglio Economico e Sociale dell’Onu il principale problema delle donne e ragazze palestinesi è che sono vittime della “continua sistematica violazione dei diritti umani del popolo palestinese da parte di Israele, la potenza occupante”. Nonostante la risoluzione faccia globalmente riferimento alla violenza contro le donne “in tutte le sue diverse forme e manifestazioni in tutto il mondo” e alla necessità di eliminare la violenza contro le donne in “tutte le regioni del mondo”, Israele è l’unico paese del mondo che viene esplicitamente e direttamente preso di mira dalla condanna.
“Gruppo dei 77”
Cuba, Siria, Corea del Nord e Venezuela figurano tra i Paesi che hanno sponsorizzato la risoluzione attraverso il ʼGruppo dei 77ʼ, un blocco attualmente composto da 134 Stati, quest’anno rappresentati da Cuba. Dei 19 punti all’ordine del giorno del Consiglio Economico e Sociale per il 2023, solo uno, il punto 16 contro Israele, prende di mira un Paese specifico. Tutte le altre aree di interesse riguardano temi generali, come i soccorsi in caso di calamità e l’uso della tecnologia per lo sviluppo. La stampa locale riferisce che Gran Bretagna e Stati Uniti hanno preso la parola per denunciare il carattere discriminatorio della risoluzione. Il Consiglio Economico e Sociale dell’Onu ha condannato Israele anche in una seconda risoluzione per presunte violazioni dei diritti economici e sociali dei palestinesi.