giovedì, 19 Dicembre, 2024
Esteri

Nuovi guai per Trump: continuano le accuse di stupro ai danni di E. Jean Carroll

“E. Jean Carroll era “esattamente” il tipo di Donald Trump, e l’ex presidente non si è presentato al processo civile che lo accusa di stupro perché sa quello che le ha fatto”. Parlando ad una giuria composta da sei uomini e tre donne, Roberta Kaplan ha riprodotto un video della deposizione di ottobre dell’ex presidente. Nel video, è ripreso il momento in cui il tycoon ha guardato una foto di Carroll della fine degli anni ’80 identificandola come una foto di Marla Maples, la sua seconda moglie. Trump aveva detto nella sua deposizione e in molte dichiarazioni pubbliche che le accuse di aggressione sessuale compiute in un grande magazzino di Manhattan sarebbero false perché Carroll non era il suo tipo. “In altre parole, non era abbastanza attraente per essere aggredire sessualmente”, ha chiarito Kaplan alla giuria. Dopo che il suo avvocato aveva sottolineato l’errore sulla vera identità della donna nella foto, Trump aveva affermato che l’immagine fosse sfocata. Kaplan l’ha mostrata alla giuria. “Non è affatto sfocato – ha detto – e Carroll era esattamente il suo tipo”. Ha anche mostrato ai giurati una parte del famigerato video di “Access Hollywood”, in cui Trump, parlando ad un microfono caldo, diceva che lui bacia e palpa le donne senza il loro consenso perché quando sei una star, te lo lasciano fare. Puoi fare qualsiasi cosa. “Ti sta dicendo, con le sue stesse parole, il suo modus operandi” ha sottolineato Kaplan. In un’altra parte della deposizione in cui gli veniva chiesto se il suo commento sulle star fosse vero, Trump rispondeva “Be’, ecco cosa… se guardi agli ultimi milioni di anni, immagino che sia stato in gran parte vero. Non sempre, ma in gran parte vero. Sfortunatamente o per fortuna”. Kaplan ha chiarito alla giuria: “In realtà ha usato la parola ‘fortunatamente’ per descrivere l’aggressione sessuale”. Carroll ha citato in giudizio Trump per presunto stupro all’interno di uno spogliatoio nel grande magazzino Bergdorf Goodman a metà degli anni ’90 e per diffamazione per aver affermato di aver mentito dopo che si era fatta avanti con le sue accuse nel 2019.

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