domenica, 29 Settembre, 2024
Società

Guardia di Finanza, il Comandante che verrà

È dal 12 di aprile scorso che, tra gli appartenenti al Corpo della Guardia di Finanza, si cerca di capire chi sarà il successore del Generale di Corpo d’Armata Giuseppe Zafarana, Comandante Generale dal 25 maggio 2019. A giorni, infatti, andrà a coprire altro incarico, quella di Presidente dell’Eni. (Ente Nazionale Idrocarburi).

Il Generale Giuseppe Zafarana è stato il più giovane ufficiale delle Fiamme Gialle ad essere nominato Comandante Generale del Corpo e a permanervi oltre la carica del triennio.

Ora si pensa al nome del successore, impresa non facile da parte del Consiglio dei Ministri, visti i probabili nomi dei brillanti generali di Corpo d’Armata tra i quali sceglierlo. Come è noto, la Guardia di Finanza è parte integrante delle Forze Armate ed in passato, fino alla riforma del 2001, il Comandante Generale veniva prescelto tra i Generali di Corpo d’Armata delle altre Forze Armate per meglio mantenere e gestire il legame e la formazione militare del personale.

Ma già dal 2010 siamo di fronte alla prima nomina del Comandante Generale dalle fila interne del Corpo della Guardia di Finanza, avvenuta con il Generale di Corpo d’Armata Nino Di Paolo, fino al 2012, al quale sono seguite le nomine di tutti gli altri generali di Corpo d’Armata delle Fiamme Gialle ed esattamente: Saverio Capolupo dal 2012 al 2016, Giorgio Toschi dal 2016 al maggio 2019 e, per ultimo, il Generale Zafarana.

I compiti istituzionali demandati al Corpo della Guardia di Finanza sono numerosi e molto delicati, fissati, inizialmente, dalla legge 7 gennaio 1929, n. 4, nota come “Norme generali per la repressione delle violazioni delle leggi finanziarie”, poi recepita dalla legge, così detta “d’Ordinamento del Corpo”, 23 aprile 1959, n. 189, nella prevenzione, ricerca e denunzia delle evasioni e delle violazioni finanziarie, poi estese nella vigilanza sull’osservanza delle disposizioni di interesse politico-economico, nella sorveglianza in mare per fini di polizia finanziaria nonché nel concorso al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica ed alla difesa politico militare delle frontiere.

Partecipa in pubbliche calamità e svolge un ruolo molto importante nel “Soccorso Alpino” che opera sempre più incisivo dal 1965, anno della sua nascita ufficiale, per la salvaguardia della vita umana in territorio montano. È d’obbligo ricordare la sua azione di soccorso nella tragedia di Rigopiano, nel Comune di Farindola, in Abruzzo, del 18 gennaio 2017.

Nel tempo ha sentito sempre più l’esigenza di adeguare le proprie competenze ai profondi cambiamenti intervenuti nel tessuto socio-economico italiano e oltre, per cui sono stati affidati al Corpo la tutela degli interessi economici dell’Unione Europea, compresa la lotta al crimine organizzato con un crescente impegno nella lotta all’evasione fiscale e a numerose incombenze derivanti dalla più stretta collaborazione con le Autority di settore.

La progressiva globalizzazione, internazionalizzazione e delocalizzazione di aziende e servizi ha indotto l’affinamento di strumenti investigativi e repressivi appunto per la dimensione transnazionale dei fenomeni criminali.

Ne sono scaturite sia la struttura organizzativa di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 34 del 1999 e sia quella sulle funzioni dettate nel Decreto legislativo n. 68 del 19 marzo 2001, da cui il riconoscimento alla Guardia di Finanza quale “Forza di polizia a competenza generale in materia economica e finanziaria a tutela del bilancio dello Stato e dell’Unione Europea.”

La Guardia di Finanza, per tradizione, è sicuramente in grado ad accollarsi tutti i cambiamenti legislativi e svolgere con impegno e incisività i compiti che le vengono assegnati a difesa delle casse dell’Erario, grazie alla formazione continua e alle esperienze acquisite in passato, specie con le precedenti riforme tributarie del dopo guerra, quale la Riforma Vanoni di cui alla legge 11 gennaio 1951, n. 25 ( D.P.R. N. 645 del 1958) e la legge delega del 9 ottobre 1971, n. 825 dalla quale sono scaturiti tutti i decreti fiscali tutt’ora in vigore. Le loro numerose sostanziali modifiche, nel corso di questo mezzo secolo, ne hanno reso sempre più difficile e traumatico il rapporto fisco-contribuente, per cui è stata ravvisata dalle attuale forze politiche e di Governo l’esigenza di una radicale revisione.

Al prossimo Comandante Generale delle Fiamme Gialle la responsabilità di continuare a dare il contributo necessario per una normativa fiscale basata su una tassazione equa, per una vita decorosa del contribuente e che l’attività preventiva del Corpo possa essere la più efficace possibile.

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