“La Gran Bretagna consuma una bottiglia di Prosecco su 4 di tutte quelle stappate nel mondo nell’ultimo anno”. È quanto emerge da un’analisi rilevata da Coldiretti e Filiera Italia in ambito agroalimentare per l’evento che si svolgerà questo fine settimana a Londra, insieme ad un’ampia delegazione di imprese associate per il “Workshop sul Made in Italy”, con la partecipazione del Presidente di Coldiretti, Ettore Prandini e dell’Amministratore Delegato di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia, alla presenza del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, del Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e l’Ambasciatore Italiano nel Regno Unito, Inigo Lambertini. Lo scopo di questa iniziativa è rafforzare le relazioni con il Regno Unito valorizzando il sistema agroalimentare italiano. Infatti, a Londra sono presenti numerose aziende agricole, aderenti anche alle sigle del coordinamento Agrinsieme, che partecipano agli incontri B2B (in cui le aziende scambiano prodotti e informazioni) con i buyer inglesi. Dall’indagine eseguita risulta inoltre che, sulle tavole inglesi, oltre il vino Made in Italy, siano apprezzati anche formaggi, succhi di frutta e marmellate, che insieme formano circa la metà di tutto l’export agroalimentare italiano nel Regno Unito, segnando il record storico di 4,2 miliardi di euro nel 2022. La Coldiretti ha altresì pubblicato sul proprio sito che, nel medesimo anno, le esportazioni di vino in Gran Bretagna hanno sfiorato gli 812 milioni di euro, ovvero 9% in più rispetto all’anno precedente. Una vetrina delle eccellenze dell’agroalimentare italiano a Londra in cui alcuni dei principali brand dell’agroalimentare italiano, con un fatturato di circa 20 miliardi, aderenti a Filiera Italia e Coldiretti, incontrano gli acquirenti delle principali catene distributive ed importatori inglesi per aumentare la penetrazione sul mercato del Regno Unito. Coldiretti ha inoltre reso noto che la Gran Bretagna si classifica al quarto posto tra i partner commerciali del Belpaese per cibo e bevande dopo Germania, Stati Uniti e Francia. Dopo il vino, con il prosecco in testa, al secondo posto tra i prodotti agroalimentari italiani più venduti in Gran Bretagna ci sono i derivati del pomodoro, ma rilevante è anche il ruolo della pasta e dell’olio d’oliva. Il Presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, ha dichiarato: “L’iniziativa è parte integrante della nuova politica di internazionalizzazione avviata da Coldiretti per presidiare tutti i principali appuntamenti internazionali e raccontare, promuovere valorizzare la produzione agroalimentare italiana per individuare nuove opportunità di mercato in modo da contrastare anche il crescente fenomeno del falso Made in Italy a tavola che ruba all’Italia ben 120 miliardi di euro all’anno e centinaia di migliaia di posti di lavoro; le esportazioni di cibo e vino Made in Italy in Gran Bretagna fanno segnare un balzo del 10% nel primo bimestre del 2023”. Luigi Scordamaglia di Filiera Italia ha affermato: “Come Filiera Italia non intendiamo fermarci qui ma con un gruppo di nostre aziende intendiamo realizzare una piattaforma distributiva nel Paese in grado di coprire l’ultimo miglio contribuendo a colmare il deficit oggi esistente nella logistica che penalizza soprattutto le PMI italiane” .