Giovani in “deprivazione”, costretti per ristrettezze economiche a rinunciare talvolta ad esaudire le esigenze minime di vita. Una situazione di precarietà senza la possibilità di far fronte a spese impreviste o di permettersi di pagare una settimana di ferie fuori casa. È una delle conseguenze segnalate dalla indagine Eurostat sui giovani europei. Una classifica che pone l’Italia agli ultimi posti tra i Paesi dove essere giovani significa affrontare più di una difficoltà.
In difficoltà 1 giovane su 4
Entrando nel merito 1 giovane italiano su 4 tra i 15 e i 29 anni (poco meno del 25%) è a rischio povertà. Dati e valutazioni sono presenti nelle statistiche dell’Ue, che sono aggiornate al 2021. In Europa le difficoltà per i giovani si fermano al 17%, l’Italia colleziona il 20%, ponendo il nostro Paese tra i meno attrattivi per la vita di un ragazzo.
La “deprivazione” dei giovani
In particolare la classifica Eurostat pone l’accento sulla “deprivazione”, che è un concetto che ingloba una serie di problemi, ad esempio non riuscire a stare al passo con i pagamenti, e quindi disagi di vita normale come mutuo o affitto, bollette. Eurostat segnala per il 20% dei giovani italiani le difficoltà nel permettersi di avere un’auto propria o a tavola di garantirsi a giorni alterni dei pasti a base di carne, pesce, o di seguire una dieta vegetariana.
Povertà condivisa in famiglia
Sempre nell’Ue nel 2021 il tasso di grave deprivazione materiale e sociale tra i giovani (sempre di età compresa tra i 15 e i 29 anni) è stato del 6,1%. Nel confronto con gli altri componenti della famiglia, la situazione, inoltre non cambia, anzi si aggrava. Il tasso di deprivazione materiale e sociale tra la popolazione totale – ossia tutte le persone che vivono in famiglia – è più elevato, e tocca il 6,3%.