La Casa Bianca sta cercando di reprimere la sua retorica sulla possibilità che la Cina fornisca alla Russia aiuti letali da utilizzare in Ucraina. Uno sforzo volto a ridurre le tensioni accresciute in vista dell’imminente incontro del presidente cinese Xi Jinping con il presidente russo Vladimir Putin.
La preoccupazione è legata all’ipotesi che una retorica tagliente nei confronti della Cina, in questo momento, potrebbe spingere Xi a sentirsi obbligato ad inviare aiuti alla Russia. Non ci sono indicazioni in merito, ma, secondo la Casa Bianca, Pechino non ha rimosso l’idea dal tavolo politico. L’incontro di giovedì prossimo tra Putin e Xi a Mosca ha sollevato preoccupazioni nell’amministrazione Biden. La Cina potrebbe fare un passo avanti per aiutare ad armare la Russia. Non inviando armi specifiche ma fornendo al Cremlino gli strumenti di cui ha bisogno per rilanciare la sua base industriale militare.
Dopo aver inizialmente emesso severi avvertimenti alla Cina contro la fornitura alla Russia di aiuti letali, inclusa la minaccia di ritorsioni con sanzioni economiche, l’amministrazione Biden sta ora adottando una tattica pubblica più misurata. Il mese scorso John Kirby, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, ha tuttavia spiegato che ad una eventuale fornitura militare al Cremlino, da parte di Pechini, gli Stati Uniti risponderebbero con conseguenze per ora ancora non rese pubbliche. Lo stesso tono adottato dal Segretario di Stato, Antony Blinken, che ha promesso una rigida risposta degli Stati Uniti. “Non esiteremo, ad esempio, a prendere di mira aziende o individui cinesi che violano le nostre sanzioni – ha affermato Blinken – o si impegnano in altro modo a sostenere lo sforzo bellico russo”.
Ignota ancora la possibile risposta bellica degli Stati Uniti se la Cina fornisse armi alla Russia. Kirby ha dichiarato: “Non penso sia utile in questo momento ipotizzare quali conseguenze potrebbero derivarne”. Sulle parole di Blinken, il portavoce si è limitato a dire: “Penso che probabilmente sia meglio se lasciamo perdere”. Un chiaro cambiamento di tono dopo settimane di crescente ostilità.