lunedì, 23 Dicembre, 2024
Salute e Lavoro

L’importanza del Fattore umano

Aumentare la consapevolezza in materia di salute e sicurezza sul lavoro (SSL), fornire soluzioni pratiche attraverso “modelli di buone pratiche”, aumentare la conoscenza e incoraggiare le organizzazioni a rispettare le norme e le buone pratiche sono gli obiettivi cui occorre puntare per concretizzare  quanto dichiarato in più occasioni dal Ministro del Lavoro Marina Calderone che guarda al miglioramento della salute e sicurezza sul lavoro attraverso una maggiore diffusione della cultura della sicurezza.

Si stima nell’Unione Europea che circa l’80% degli infortuni sul lavoro dipendano da errori umani, e che la maggior parte di essi (70%) siano dovuti principalmente a due fattori: la scarsa consapevolezza e la cattiva organizzazione.

L’obiettivo primario dell’approccio “Fattore Umano” è il miglioramento del livello di affidabilità dell’operatore e più in generale del sistema all’interno del quale il singolo lavoratore opera, tenendo conto della complessità di tutti gli elementi con i quali egli si deve interfacciare. Ciò implica evidentemente la tendenza a minimizzare la presenza di errori: le più dirette applicazioni connesse agli studi sul fattore umano analizzano infatti l’errore umano, inteso come squilibrio tra le componenti del sistema “uomo-macchina-ambiente” che provoca un abbassamento dell’affidabilità dell’intero sistema anche se le singole componenti mantengono elevata affidabilità.

Per una corretta analisi di uno – o più – dei molteplici aspetti che caratterizzano un’Organizzazione, come ad esempio un’azienda, occorrerà dunque innanzitutto studiare l’Organizzazione nel suo complesso, quindi addentrarsi nell’insieme di relazioni che legano gli elementi, ovvero i materiali, le regole, le persone, che la costituiscono, per passare infine alla gestione dei “modi di essere ed agire” dei gruppi sociali di individui (comportamenti e aspetti psicosociali).

Il comportamento umano è il fattore più importante (difficile ….) per la salute e sicurezza sul lavoro come evidenziato qualche anno fa dall’Agenzia Europea della Salute e Sicurezza sul lavoro. Solo la cultura della SSL può influenzare positivamente il comportamento umano, puntando all’eccellenza.

Proponiamo perciò la sintesi delle cosiddette Dirty Dozen (dozzine sporche della sicurezza) per renderci conto quali sono i pericoli presenti in un’organizzazione.

  1. La mancanza di comunicazione: riguarda la carenza di sistemi di comunicazione e la superficialità con la quale gli operatori passano informazioni rilevanti ai colleghi, ai team-leader e alla Direzione.
  2. L’eccessiva fiducia nel proprio operato e nella propria esperienza: può causare comportamenti pericolosi.
  3. La mancanza di competenze: è spesso connessa alla eccessiva fiducia e può causare errori catastrofici.
  4. La distrazione: è connaturata alle caratteristiche cognitive dell’essere umano e causa un grande numero di errori (si stima il 15%).
  5. La mancanza di teamwork: può far si che gli operatori compiano operazioni in contrasto tra loro o vicendevolmente pericolose.
  6. La fatica: quando una persona è stanca le sue capacità cognitive, il processo decisionale, il tempo di reazione, la coordinazione, la velocità, la forza o l’equilibrio sono ridotti.
  7. La mancanza di mezzi: può portare gli operatori a compiere azioni rischiose per ottimizzare o superare le carenze di strumenti adeguati.
  8. La pressione psicologica: è “normale” nei contesti produttivi, in quanto gli operatori sono spinti a compiere il proprio lavoro correttamente e rapidamente, ma spesso questa pressione ha risvolti negativi sul mantenimento degli standard di sicurezza.
  9. La carenza di assertività: affinché la comunicazione interpersonale sia efficace, è necessario l’uso dell’assertività, ovvero la capacità di esprimere emozioni, opinioni e bisogni in modo positivo e costruttivo. L’assenza di assertività diminuisce fortemente l’efficacia della comunicazione e deteriora l’ambiente di lavoro.
  10. Lo stress: il carico di lavoro, la sua complessità, le responsabilità e l’organizzazione sono alcune fonti rilevanti di stress per l’individuo, e lo stress eccessivo altera le prestazioni cognitive aumentando significativamente gli errori umani.
  11. La scarsa consapevolezza: è l’incapacità di riconoscere i rischi e le conseguenze di un’azione, ma anche l’incapacità di comprendere le dinamiche relazionali nel contesto sociale: tale poca lungimiranza porta a commettere errori gravi senza rendersene conto.
  12. Regole inadeguate: molte regole sono “non scritte” e date per scontate nelle organizzazioni, ma ciò non significa che siano realmente sicure. Tali cattive prassi frequentemente generano infortuni.
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