L’Ambasciatore degli Stati Uniti in Cina ha chiesto più trasparenza ed onesta, da parte di Pechino, sulle origini del Covid-19. Tali osservazioni sono state criticate dai leader cinesi per aver politicizzato la questione.
I commenti dell’ambasciatore Nicholas Burns, rilasciati durante collegamento video relativo ad un evento della Camera di commercio degli Stati Uniti, arrivano mentre le tensioni tra Washington e Pechino sono salite a causa di una serie di questioni, incluso il potenziale sostegno militare cinese alla guerra russo-ucraina.
Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha recentemente concluso che il virus, probabilmente, ha avuto origine da una fuga di laboratorio a Wuhan, la città della Cina centrale dove è emerso alla fine del 2019. Le agenzie di intelligence statunitensi sono divise nelle loro valutazioni, con una parte che si ritiene sia iniziata con la trasmissione naturale da un animale infetto.
Per Burns, la maggior parte degli americani desidera che le due maggiori economie del mondo lavorassero insieme, incluso sui temi come cambiamento climatico, sicurezza alimentare e salute pubblica. “Se vogliamo fare qualcosa per rafforzare l’Organizzazione mondiale della sanità – ha dichiarato – allora dovremo spingere la Cina a essere più attiva al suo interno e, naturalmente, essere più onesti su ciò che è accaduto tre anni fa a Wuhan con l’origine della crisi del Covid-19”.
Un portavoce del ministero degli Esteri cinese ha dichiarato martedì che la Cina è sempre stata aperta e trasparente riguardo al virus e che gli Stati Uniti stanno politicizzando la questione.
Il portavoce, Mao Ning, durante una regolare conferenza stampa, ha dichiarato che, in qualità di ambasciatore degli Stati Uniti in Cina, il signor Burns dovrebbe fare di più per migliorare le relazioni tra i due Stati e per promuovere la comprensione reciproca.
Mao aveva precedentemente criticato anche la valutazione del Dipartimento dell’Energia, indicando un rapporto, datato 2021, relativo ad una missione dell’OMS a Wuhan nel quale si riteneva “estremamente improbabile” che il virus avesse avuto origine in un laboratorio. Gli Stati Uniti e altri paesi hanno successivamente criticato tale rapporto, affermando che la Cina aveva nascosto i dati.
