Il Miur ha comunicato la prosecuzione degli appalti di pulizia sino al prossimo 29 febbraio. Vengono previste anche delle risorse specifiche per il finanziamento di tali servizi, che devono garantire le idonee condizioni igienico-sanitarie nelle scuole. A breve, scrive la rivista Orizzonte Scuola, saranno pubblicate altre note esplicative per assegnare le risorse, dove previste, per il programma di manutenzione e decoro (Scuole Belle) relative agli interventi previsti nei mesi di gennaio e febbraio 2020.
Viene intanto confermata la scadenza all’8 gennaio, quindi per dopodomani, sempre per gli ex Lavoratori socialmente utili con almeno 10 anni di servizio interessati a presentare domanda di partecipazione al concorso Ata appalti pulizia per 12 mila posti.
Tuttavia, vi sono diverse categorie di lavoratori esclusi. A iniziare da quelle del personale che opera per le stesse cooperative come, per esempio, tutti coloro che hanno lavorato con contratti a tempo determinato o 36 mesi di servizio e non per 10 anni come previsto dal regolamento del concorso. Per loro, l’associazione Radamante consiglia di ricorrere, così da poter partecipare e a chiedere ai giudici il rispetto della normativa europea.
Anche per quanto riguarda i collaboratori scolastici supplenti che hanno operato con contratti a termine direttamente per lo Stato, e sono più di 25.000, Anief ritiene che sia ingiusta la loro esclusione da questo processo di stabilizzazione: “riteniamo – spiega il presidente Marcello Pacifico – che gli Ata di questo profilo che abbiano svolto oltre 36 mesi di servizio, abbiano comunque diritto a presentare la domanda e, quindi, a chiedere anche essi la stabilizzazione. Al Tar Lazio spiegheremo che i precari che hanno operato direttamente per lo Stato, pur garantendo il regolare servizio anche per lunghi anni, sono stati estromessi in modo ingiustificato dalla procedura selettiva finalizzata alla stabilizzazione decisa dal Governo”. Anche per loro c’è tempo fino all’8 gennaio per presentare domanda e ricorrere.
Pacifico conclude ricordando che “un precario della scuola che vuole ricorrere con Anief deve presentare una domanda cartacea sostitutiva rispetto a quella on line, invece prevista solo per gli ex Lsu. Anche in questo caso in ballo, a nostro modo di vedere e dei nostri legali, vi è un trattamento che porta alla stabilizzazione completamente diverso rispetto a lavoratori che hanno invece i medesimi diritti a essere inquadrati nei ruoli dello Stato”. (Italpress)