Il divieto di discriminazioni basate sulle condizioni personali, la responsabilità dei dirigenti per la crescita dei propri collaboratori, l’adozione di comportamenti ‘green’, rispettosi dell’ambiente, l’utilizzo dei social media da parte dei dipendenti pubblici. Sono queste le principali aree di intervento su cui agisce lo schema di decreto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riguardo il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (dpR n. 62/2013), che è stato approvato in Consiglio dei ministri.
Lo schema di dpR, adottato in attuazione di quanto previsto dal decreto-legge cosiddetto ‘PNRR 2’ (dl n. 36/2022), integra gli elementi costitutivi della Milestone M1C1-58, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), di riforma della Pubblica amministrazione, che deve essere conclusa entro la scadenza del primo semestre del prossimo anno (30 giugno 2023). Il decreto segue le direttrici di riforma previste dal PNRR e aggiorna coerentemente il Codice vigente del 2013, per adeguarlo al nuovo contesto socio-lavorativo e alle esigenze di maggiore tutela dell’ambiente, del principio di non discriminazione nei luoghi di lavoro e a quelle derivanti dall’evoluzione e dalla maggiore diffusione di internet e dei social media.
“Con l’approvazione in Cdm della revisione del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici proseguiamo nella strada tracciata per una riforma della PA che basa la sua efficienza sul suo capitale umano. Tutta insieme la PA, centrale e territoriale, quale infrastruttura strategica per lo sviluppo del Paese, impegnata nella messa a terra dei progetti del PNRR, non può prescindere dalla giusta valorizzazione delle persone che lavorano per l’interesse collettivo e dalla loro responsabilizzazione, quali leve indispensabili per la crescita degli stessi lavoratori e delle organizzazioni”, commenta il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo.