Conosciamo tutti il magnifico contributo che Piero Angela ha saputo dare a sostegno della divulgazione, non soltanto scientifica, ma anche delle “buone maniere”, offrendo di sé un modello di riferimento esemplare e colto.
Tutti noi che abbiamo seguito le sue trasmissioni dobbiamo molto al suo grande impegno.
Ricordo quando fu ospite, a pranzo, in un Circolo romano: la sua presenza diffondeva intorno, a vasto raggio, un’aura di affidabilità e di autorevole e luminosa sapienza.
Perciò, la scelta del funerale laico è stata per me una vera sorpresa, risultata paralizzante intellettivamente.
Probabilmente, se avessi avuto modo di chiedergliene la motivazione, mi avrebbe risposto con argomentazioni modulate in modo da spiegare i fenomeni naturali tramite le leggi della fisica, e cioè: spiegare la materia attraverso le leggi della materia. Chiarissimo, come nel suo stile. Bene.
Certamente Dio gli ha concesso molto, lo ha accontentato, direi coccolato, portandolo a verificare direttamente i segreti della natura e della vita. Piero diceva di “aver ricevuto tutte le spiegazioni che ciascun uomo desidera avere”.
Però, ha ceduto alla tentazione di vedere solo ciò che si osserva, cioè una causa ed il suo effetto, senza vedere l’invisibile che ne determina il fenomeno, cioè il filo che determina un effetto da una causa data, il legante, la legge “creata”, l’impalpabile Vita che lega tutto ciò che esiste.
Sorprende, che chi ha avuto un incontro talmente ravvicinato con i meccanismi che regolano la materia e la vita non abbia letto con immediatezza in essi il respiro di Dio.
Piero Angela ha incontrato gli astronauti che hanno passeggiato sulla Luna, eminenti scienziati, Capi di Stato, menti eccelse e Autori di scoperte sensazionali. Se ne è andato “soddisfatto della propria vita”, dice il figlio Alberto.
Quanta ulteriore felicità lo avrebbe avvolto se avesse saputo di andare ad incontrare, finalmente, Colui che è l’Autore della Creazione che lui ha scandagliato microscopicamente, e Autore di quella vita che lo ha così tanto incuriosito… Ma quale sostanziale differente portata di prospettiva tra vita e Vita!
Adesso, senza dubbio, ne è in estatica contemplazione.