venerdì, 20 Settembre, 2024
Regioni

Guerra e crisi non fermano il Pnrr delle Regioni

Il lavoro delle Regioni per quanto riguarda l’attuazione del PNRR non si ferma e va avanti nonostante tutti gli ostacoli e i rallentamenti derivanti dalla crisi energetica innescata dalla guerra in Ucraina e le sanzioni imposte dall’Occidente alla Russia per l’invasione. Lo hanno confermato i governatori partecipando alla tavola rotonda “Le Regioni e il Pnrr”, promosso da SocialCom in collaborazione con Comin &partners e Jump.

“Questo piano è una grande missione nazionale, deve unire le amministrazioni centrali, le Regioni e i Comuni, per la prima volta avremo tante risorse che arrivano dall’Europa, dobbiamo essere contenti soprattutto perché è un momento di crisi, i costi per le materie prime preoccupano”, ha spiegato il sottosegretario agli Affari Europei, Enzo Amendola. “Dobbiamo lavorare tutti insieme in maniera unitaria e far sì che tutti i bandi, tutte le risorse vengano realizzati al meglio. Credo – ha aggiunto – che bisogna puntare in questa fase di grande difficoltà per le Imprese a causa dei rincari, a reggere l’urto. Dobbiamo mandare un messaggio di unione per questa missione che dobbiamo portare a compimento”.

Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, propone, vista la situazione, di rinviare di qualche anno la scadenza: “Dovrebbe arrivare, insieme ai fondi, un quadro di chiarezza. Ancora mi pare ci sia qualche area di confusione. Come Regioni non siamo stati preventivamente consultati nella fase di programmazione, alcune priorità, per esempio, oggi sarebbero inserite nel programma. Noi in Sicilia abbiamo speso tutti i fondi che l’Unione Europea ci chiedeva nella scadenza, dal 2018 al 2021, quindi la musica è cambiata. Abbiamo bisogno di intercettare le opportunità del Pnrr, ci vuole forse maggiore assistenza tecnica, soprattutto nei piccoli comuni. Abbiamo bisogno di guardare alcuni comparti che sembrano maggiormente penalizzati e bisogna tenere conto che gli effetti della guerra non possono che rallentare invece che accelerare il processo di completamento. Quindi si tenga conto di questo, rinviamo di qualche anno la scadenza è soprattutto controlliamo che la semplificazione diventi una regola e non un optional”.

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha ricordato che “per quanto riguarda la parte gestita da Regione Lombardia stiamo andando bene, con 2 dei 9,5 miliardi complessivi. Stiamo aprendo una dopo l’altra le varie case di comunità, gli ospedali di comunità e quindi stiamo investendo quella parte che è stata destinata alla sanità. Per quanto riguarda la parte legata ai treni, anche in quel caso stiamo portando avanti il contratto e per quanto riguarda l’ultima parte relativa all’housing sociale, stiamo progettando nel rispetto dei tempi.

Per le altre cose bisogna chiedere più informazioni ai comuni, perché la scelta fatta è stata di far mettere i progetti a terra dai comuni. Noi li stiamo aiutando, abbiamo assunto nuovi tecnici. Fra nord e sud sarebbe il caso di trovare un equilibrio per fare in modo che tutte le Regioni possano essere nelle condizioni di spendere le risorse nel modo più opportuno”. Per il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, “non bisogna temere i rallentamenti, ma fare di tutto affinché i rallentamenti non ci siano. La cosa più importante deve essere quella di condividere la meta finale. Il Pnrr è un potente strumento di livellamento per l’accesso ai servizi pubblici, soprattutto grazie al processo di digitalizzazione, importante anche la parte sulla green economy. I soldi se non vengono spesi con una visione possono diventare una scusa per non affrontare i problemi”. La presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha spiegato che “una maggiore partecipazione delle Regioni sarebbe stata molto utile, avrebbe aiutato anche i ministeri. Oggi siamo solo gli enti attuatori”.

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