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Le “Guerre” che fecero l’Italia 

martedì, 26 Aprile 2022
1 minuto di lettura

Da quando è iniziata l’invasione russa in Ucraina, leggiamo sempre più spesso che noi italiani non dovremmo mettere becco né tantomeno parteggiare per l’una o l’altra parte in conflitto. Altri ancora sono più tranchant e arrivano a dire che tutto questo “trambusto”, a noi, in fondo, non ci riguarda. Il motivo, dicono sempre questi signori, è molto semplice: la nostra Costituzione ripudia la Guerra.

La faccenda, però, non è così semplice. Né di facile soluzione. È vero che la maggioranza degli italiani approva l’invio delle armi a Kiev, ma l’aiuto all’Ucraina va ben al di là dell’ invio delle armi. L’Italia sta fornendo massicci aiuti umanitari. Gli interventi della Protezione Civile e soprattutto la disponibilità delle famiglie ad accogliere i profughi, ci raccontano di un paese molto preoccupato ma al tempo stesso solidale e generoso. Per tornare al nostro argomento, è vero che i Padri Costituenti ripudiarono la Guerra, ma non rinnegarono affatto la loro e la nostra Storia. Piero Calamandrei, Costantino Mortati, Meuccio Ruini, Benedetto Croce e Fausto Gullo, per citare solo alcuni tra i più autorevoli costituenti, vollero affermare, all’articolo 11, uno dei più sacrosanti diritti dell’Uomo: Il Diritto alla Pace. Ma il nostro Paese, come tantissimi altri in Europa e nel Mondo, non sempre hanno conquistato  l’indipendenza e la sovranità con la pace.

L’Italia, ad esempio, si è formata solo dopo aver combattuto ben tre guerre d’indipendenza e una guerra mondiale. Se, nell’Ottocento o nel Novecento, fosse prevalso lo spirito pacifista, oggi non avremmo l’Italia. Avremmo una “espressione geografica”, come disse quel tale al Congresso di Vienna, con lo Stato Sabaudo, il Lombardo Veneto e il Regno delle due Sicilie. E io, dalla Basilicata, sarei emigrato a Roma, 45 anni fa,  non nella Capitale d’Italia, ma nello Stato Pontificio, con Papa Bergoglio, ancora nelle “apostoliche funzioni” di Papa Re…

E poi diciamola una volta per tutte questa benedetta verità. La Costituzione italiana non è una Costituzione “pacifista”. È una bellissima Costituzione democratica, liberale, personalista, socialdemocratica e tanto altro ancora. Ma non ha ordinato di mettere i fiori nei nostri cannoni. Se la nostra fosse una Costituzione pacifista, non avremmo dovuto avere le “Forze Armate”. Avremmo dovuto costruire uno Stato senza Esercito. Come il Vaticano o San Marino, nel territorio italiano. Oppure, come in tanti altri paesi sparsi per il mondo, tipo il Costarica, la Repubblica Dominicana, Grenada, Liecthenstein, Panama. O, per non andare troppo lontano, come il nostro gaudente e pacifico Principato di Monaco.

Michele Rutigliano

Giornalista, è nato a Ferrandina (Matera) nel 1953. Vive e lavora a Roma. Dopo la laurea in Legge si è specializzato in Scienza delle Comunicazioni Sociali alla Pontificia Università Gregoriana. Ha lavorato alla Camera dei Deputati, presso la Commissione Bicamerale per il Mezzogiorno, all'Ufficio Stampa e alle Commissioni Parlamentari. Nella X Legislatura è stato Segretario particolare del Vicepresidente della Camera On. Michele Zolla. Successivamente, in posizione di distacco, al Quirinale, presso la Segreteria particolare del Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro. Attualmente collabora con riviste e quotidiani su progetti legati allo sviluppo del Mezzogiorno.

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