“l’Italia ci sostiene sia politicamente che con le armi. In questa guerra tra Russia e Ucraina l’Italia si e’ schierata al nostro fianco in modo molto chiaro. Sono grato al governo italiano, al popolo italiano e al premier Mario Draghi che aspettiamo”.
“La regione di Kiev è stata occupata, ci sono state battaglie feroci, ma noi abbiamo de occupato il territorio. Per quanto riguarda le armi: se le avremo, riconquisteremo i territori facendo quello che è successo a Kiev. Purtroppo alcuni territori non siamo riusciti a riprenderli, sappiamo che ci vorrà tempo. Ma vediamo un cambiamento vero da parte dei nostri partner occidentali, è cambiata la velocità di risposta, è una velocità che aumenta. Se i fatti confermeranno le parole, riconquisteremo anche l’est dell’Ucraina. Mariupol è sotto assedio, è situazione difficile, continuano a bombardare da mare, cielo e artiglieria. Non appena saremo in grado di raggiungerli, ci saremo. Ma noi suggeriamo una soluzione umanitaria e offriamo uno scambio di feriti”. “Io penso che tutti gli ucraini, tranne i non uomini che sono partiti, sono uniti. Sono felice di questo popolo”.
“Cosa vogliono i russi? Non ci sono accordi o negoziati, ma solo ultimatum. ‘L’Ucraina deve’ questo non è dialogo, ma un ultimatum”. “Tutto è cambiato per l’unità del nostro popolo”.
“Le garanzie di sicurezza, il Donbass, la Crimea e naturalmente la pace sono queste le condizioni reali che noi chiediamo. In Russia invece i media del governo fomentano odio verso l’ucraina”.
“Siamo grati agli Stati Uniti per l’invio di armi e ora stanno influenzando i partner europei se fornire o no altri armi pesanti. La partnership deve venire in maniera veloce. Domani (oggi, ndr) incontrerò il segretario Blinken e spero che parleremo di sicurezza e spero che ci saranno ulteriori aiuti e con loro parlerò della lista di armi di cui abbiamo bisogno. Nell’ultima settimana abbiamo visto una grande quantità di armi provenire dagli Usa e sono molto grato, aspettiamo gli aiuti con grande impazienza, ma abbiamo bisogno di armi pesanti”.
“Se fossimo stati parte della Nato, la Russia non ci avrebbe aggredito. Ne sono convinto, c’è stato un errore strategico da parte della Nato nel non far entrare l’Ucraina”.
“Sono grato a Papa Francesco per la sua posizione. Avrei voluto che venisse qui e che ci aiutasse a sbloccare i corridoi umanitari a Mariupol. So che è presto per parlare di una sua visita ma noi lo aspettiamo. Di lui si fidano molte persone. Noi vogliamo un cessate il fuoco per salvare delle vite umane. Tutti gli aiuti sono necessari anche quelli della Santa Sede”.
Così Volodymyr Zelensky in un confronto con la stampa estera.